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novembre 2014

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Il 22 ottobre è mancata all’età di 62 anni

GIOVANNA BOCCHINO

in RASTELLI

da sempre nostra interlocutrice per la pubblicità di Rastelli sulla nostra testata. Lascia il marito Luigi, il figlio Davide con Ema-nuela e la piccola Sofia, i cognati, le cognate e i parenti tutti, a cui il presidente Luca Brondelli con il Consiglio Direttivo, il direttore Valter Parodi con i collaboratori tutti, la Zona di Alessandria e la Redazione de L’Aratro porgono sentite condoglianze.

• • • Il 20 ottobre è mancato

LUCIANO GHIBAUDI

padre del nostro associato di Ca-stelnuovo Scrivia Guido. Alla moglie Egle, ai figli Mario, Gianpiero e Guido con le rispet-tive famiglie, gli adorati nipoti e parenti tutti le più sentite condo-glianze dall’Ufficio Zona di Tor-tona, dalla Redazione de L’Aratro e da Confagricoltura Alessandria.

• • • Il 10 ottobre è scomparso

BRUNO CURTI

padre del nostro associato di Sale Roberto. Alla moglie, Luisa Bri-ghenti, ai figli Roberto con Re-nata, Mauro con Marilena, Aurora e Giorgia le più sentite condo-glianze dalla Zona di Tortona, dalla Redazione de L’Aratro e da Confagricoltura Alessandria.

• • • L’8 ottobre è mancato a Sale

DONATO CARLI

suocero di Gianfranco Castellotti, ex presidente della Zona di Tor-tona, e padre di Donatella Carli. A Gianfranco e Donatella, ai fami-liari e ai parenti tutti il presidente Luca Brondelli con il Consiglio Direttivo, il direttore Valter Parodi con i collaboratori tutti, Confagri-coltura Donna, la Zona di Tortona e la Redazione de L’Aratro espri-mono sentite condoglianze.

A

grinsieme ha definito, nello sviluppo della propria strategia, un passaggio di rilevanza sia associativa che pubblica, mirato ad aprire un dibattito approfondito sull’attuale assetto nor-mativo ed organizzativo del settore agroalimentare. Infatti attraversiamo una fase economica e politica in cui i sistemi produttivi si interrogano sulla pro-pria efficienza e sugli strumenti più idonei a soste-nere le posizioni di mercato, in una economia che cambia rapidamente le proprie logiche.

Il nostro sistema agroalimentare, costruito negli anni, ma non così rapido ad adeguarsi alle nuove esigenze dei mercati, da un lato presenta importanti potenzialità di crescita, dall’altro soffre una inade-guatezza di strumenti che la favoriscano.

In una fase economica e sociale molto dinamica, le strutture che operano in vario modo per l’aggrega-zione del prodotto, le relazioni interprofessionali, la regolazione dei mercati ed i servizi di supporto appaiono, nel nostro Paese, incapaci non tanto di prefigurare, ma anche solo di adattarsi ai cambia-menti del mercato. Anche il quadro normativo che regola il sistema risulta obsoleto, soggetto solo a contingenti ritocchi necessari per adeguarsi alla re-golamentazione comunitaria, ma senza alcuna lo-gica strutturale, prospettiva strategica e visione orientata alla crescita.

Si è formata così la convinzione che Agrinsieme debba essere promotore di una proposta che af-fronti questi temi, anche sintetizzando le richieste e gli indirizzi che provengono dalla propria base as-

sociata.

Già prima dell’estate, sulla scorta del lavoro svolto nelle diverse associazioni di Agrinsieme, sono stati raccolti gli argomenti da affrontare, ed affiancati dalla società Nomisma si è cominciato a lavorare ad un documento di proposta strategica per il settore. Questo lavoro procede speditamente, e vedrà due tappe di condivisione e comunicazione: dapprima un dibattito con i quadri associativi regionali sulle ipotesi che emergono; successivamente la presenta-zione al Governo ed all’opinione pubblica delle tesi definite.

La prima tappa per dare vita a una forte iniziativa politica da parte di Agrinsieme verrà avanzata con la Conferenza Economica del 18 novembre.

“Primo obiettivo della conferenza - ha spiegato Mario Guidi , coordinatore di Agrinsieme - è quello di met-tere sotto esame tutti i sistemi agricoli per capire se sono ancora adeguati. L’incontro servirà anche a evidenziare i “falsi miti” del comparto primario, come quello delle op-portunità a chilometro zero, e ripartire da essi per arri-vare ai veri punti di forza. Durante la conferenza faremo un confronto tra il sistema nazionale e quello europeo in tema di redditi agricoli, nell’ambito del quale indaghe-remo le ragioni dell’insuccesso a livello nazionale e del successo a livello europeo. La politica agricola del paese è finalizzata tutta all’interno, ma non va più bene perché la qualità va portata sui mercati che se la possono per-mettere. Se noi cresciamo, altri crescono di più perché sono più capaci di conquistare i mercati e quindi forse ci mancano gli strumenti adatti per conquistare mercati”.

A

nticipare e intercettare le di-namiche di crescita di mer-cati geograficamente strate-gici e con buone potenzialità di sviluppo, anche prospettico: con questo duplice obiettivo UniCredit ha organizzato il Forum Cina in collaborazione con Agrinsieme. L’evento, tenutosi lunedì 21 ot-tobre presso la Camera di Com-mercio di Alessandria, è stato in-trodotto dagli interventi di Attilio Ghiglione , Deputy Manager Nord Ovest di UniCredit, Luca Bron-delli di Brondello , Agrinsieme Alessandria, e Carlo Ricagni , Ca-mera di Commercio di Alessan-dria.

Hanno fatto seguito le relazioni di

Luciano Mario Bencivinni , Poli-tical Risk e Country Analisys Uni-credi t , Maurizio Brentegani , China Country Head Unicredit e

Saro Capozzoli , General manager di Jesa Consulting, che hanno illu-strato alle imprese intervenute un quadro della situazione socio-eco-nomica dell’economia cinese, le peculiarità del settore bancario fi-nanziario e il supporto del Gruppo Unicredit e le opportunità del mer-cato cinese.

“Portiamo avanti con determinazione la realizzazione di eventi come questo

Forum Cina - ha af-fermato At t i l io Ghiglione - per for-ni re un sos tegno concreto agl i im-prenditori che già operano su mercati oltre confine o che vogliono ampliare il proprio business al-l’estero. Riteniamo fondamentale per le nos tre imprese i l fatto di poter contare

su un Gruppo come il nostro, presente in 17 Paesi e unico istituto italiano ad avere una licenza bancaria piena in Cina, dove conta già tre filiali e due uffici di rappresentanza. La Cina oggi rappresenta un’opportunità per le im-prese, un mercato ad alto potenziale di sviluppo con oltre 1 miliardo di consu-matori e registra importanti tassi di crescita“.

"L'export è diventata la condizione as-solutamente necessaria per fare red-dito nelle aziende vitivinicole - ha di-chiarato Luca Brondelli di Bron-dello - La Cina insieme all'India è uno dei mercati più importanti per le esportazioni e quindi con più spazi da conquistare. È necessario che le aziende del comparto si attrezzino e si informino per iniziare a esportare i

loro prodotti in questi Paesi. Confagri-coltura è molto attenta a questo tema e partecipa volentieri a iniziative come quella di oggi".

Un focus particolare è stato dedi-cato anche alle esportazioni del vino in Cina. L’aumento totale di consumo di vino dei cinesi è au-mentato con una media del 26% ogni anno dal 2008 al 2012 rag-giungendo 22,7 miliardi di dollari. È previsto che il consumo di vino raggiunga 44,9 miliardi di dollari nel 2017. C’è dunque spazio per la crescita dell’export del vino ita-liano. Per i produttori vitivinicoli la ricetta vincente per competere con i principali operatori stranieri è nel consorziarsi per raggiungere la massa critica e fare investimenti per organizzare la vendita.

Forum Cina: Agrinsieme Alessandria e Unicredit

forniscono le indicazioni per anticipare e intercettare i flussi di crescita dei mercati globali

Conferenza economica a Roma

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