Unesco

05/02/2009
Le colline del Monferrato sono candidate a diventare Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Con un dossier presentato ad Alba a fine gennaio, la Regione Piemonte e le tre Province interessate chiedono il parere favorevole dei commissari dell'Unesco perchè i territori del Monferrato, delle Langhe, l'Astigiano e il Roero possano essere protetti per sempre, rimanendo una ricchezza autoctona unica grazie ai suoi vigneti di qualità. In particolare, l'area del Monferrato è a sua volta suddivisa in sottoaree in base ai vitigni. Abbiamo l'area del Grignolino con epicentro Vignale, Olivola, Frassinello e Camagna; poi l'area del Moscato con i paesi della provincia di Ricaldone, Alice Bel Colle, Strevi e Cassine e fuori provincia Fontanile, Castel Boglione, Castel Rocchero, Castelletto Molina, Quaranti, Mombaruzzo, Maranzana; ed infine l'area del Dolcetto con Carpeneto, Montaldo Bormida, Sezzadio, Predosa e Rocca Grimalda. Il presidente Gian Paolo Coscia in proposito ha dichiarato: "Che le terre del Monferrato diventino patrimonio mondiale dell'umanità è senz'altro un fatto positivo anche per l'agricoltura locale". Il Presidente di Confagricoltura Alessandria sa bene che altre zone d'Italia fregiate con questo illustre riconoscimento hanno avuto riscontri economici notevoli, con aumenti del Pil da vertigini. "L'implementazione del turismo – ha proseguito Coscia - coinvolgerà non soltanto il comparto viticolo che è il primo diretto interessato, ma anche molti altri. Basti pensare agli altri prodotti che vengono dalla terra e dall'allevamento, agli agriturismi e ai bed&breakfast. Insomma, ci sarà una grande cassa di risonanza e tutto ciò che potrà essere considerato tipico diventerà esso stesso da tutelare e valorizzare". C'è anche il risvolto della medaglia, però. "I punti programmatici potrebbero presupporre limitazioni alla pratica agricola. Questi territori vincolati dovranno sottostare a regole piuttosto ferree. A mio avviso, dovranno quindi essere ricompensati in qualche modo per gli sforzi richiesti, almeno con degli indennizzi". E il direttore Valter Parodi ha aggiunto: "Siamo disponibili fin da ora a collaborare con gli uffici tecnici preposti a stabilire i vincoli a cui le aree agricole (sia i vigneti che i fabbricati rurali) dovranno sottostare".