Mercoledì 22 Ottobre 2014
L’inserto Tuttoscienze della Stampa in edicola ospita un articolo di Michele Morgante, professore di genetica all'Università di Udine, il quale sostiene che “gli Ogm di cui tanto si parla, infatti, sono il risultato di una tecnologia che ha ormai 30 anni - la trasformazione genetica - ma nel frattempo la scienza è andata avanti, portando allo sviluppo di metodi sempre più precisi di modificazione del patrimonio genetico di piante ed animali. Sono in fase di sviluppo avanzato tecnologie che consentono di modificare in maniera mirata singoli geni ed in particolare singole basi del Dna all'interno dei geni per ottenere le variazioni desiderate, quali l'inattivazione del gene o la modulazione della sua attività od espressione. Tutto ciò in maniera del tutto analoga a quanto avviene naturalmente tramite la mutazione spontanea e senza che vi sia incorporazione di Dna esogeno e quindi, secondo l'attuale definizione in uso nell'Unione Europea, senza che si debbano considerare Ogm”.