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ottobre 2013

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piscono meno di 5mila euro di pagamenti diretti per il 26% delle somme complessive. Anche se il dibattito sull’attuazione della ri-forma non è ancora del tutto avviato, sono già state diffuse ipotesi di applicazione della selettività in base al criterio dell’”agricoltore attivo”. Ad esempio, si è ipotizzato di utiliz-zare come riferimento il requisito di ricono-scimento delle qualifiche di Iap e di Coltiva-tore Diretto; è stato altresì ipotizzato di rife-rirsi all’iscrizione al registro delle imprese delle Camere di Commercio.

Nella tabella che segue, si riportano a ri-guardo alcune cifre che possono risultare utili per orientarsi in questo dibattito.

Aziende agricole censimento

agricoltura 2010 1.620.884

Beneficiari pagamenti

diretti Pac 1.236.690

Aziende agricole

iscritte Cciaa 775.763

IAP 26.783

CD 332.491

E’ quindi evidente come potrebbe radical-mente cambiare la platea di beneficiari in base ai requisiti eventualmente utilizzati per la definizione di “agricoltore attivo” che, va rammentato, si applica anche ad alcune mi-sure dello sviluppo rurale e non prevede gra-duazioni (non è possibile cioè beneficiare parzialmente dei pagamenti: o si è ammessi o si è esclusi).

DEGRESSIVITÀ E PLAFONAMENTO

Un’assoluta novità della riforma è la ridu-zione progressiva (degressività) ed il tetto massimo (plafonamento o capping) che lo Stato membro potrà applicare oltre determi-nate soglie. Lo Stato membro avrà la possibi-lità di:

a. Stabilire le percentuali di riduzione per i pagamenti oltre 150mila euro con un mi-nimo del 5%;

b. Stabilire eventuali ulteriori fasce di ridu-zione con percentuali che potranno arrivare sino al 100% (capping);

c. Prevedere se dedurre o meno dal massi-male oggetto di riduzione le spese di mano-dopera e anche per lavoro fornito da terzi so-stenute dal beneficiario nell’anno prece-dente;

d. Infine ricordiamo che lo stato membro può scegliere di non applicare degressività e plafonamento nel caso adotti il pagamento redistributivo (vedi sopra).

In pratica l’applicazione della degressività è obbligatoria a 150 mila euro e ad una per-centuale prefissata; si potrà intervenire per

modificare l’intensità e la gradualità di questo prelievo progressivo e eventualmente imporre un tetto massimo (100% di prelievo oltre determinate soglie): come dire che il plafonamento è rimasto un regime del tutto facoltativo per lo Stato membro.

E’ evidente che le misure di degressività e pla-fonamento incidono sulla realtà più dina-mica e rilevante della nostra agricoltura e che l’attuazione di questi strumenti va tarata te-nendo conto degli effetti potenziali sulla pro-duttività. In tal senso si potranno valutare le misure di temperamento basate sulla possi-bilità di dedurre dal massimale oggetto di ri-duzione le spese di manodopera ma anche la possibilità di sostituire degressività e plafo-namento con il pagamento redistributivo. A scopo orientativo, i beneficiari italiani che ricevono oggi più di 150 mila euro di paga-menti diretti sono circa 1.400, per un im-porto complessivo ricevuto di circa 380 mi-lioni di euro (9,5% del totale erogato); quelli che ricevono oltre 300 mila euro sono circa 300 e nel nuovo regime con la tendenziale diminuzione dei pagamenti all’ettaro si ri-durranno ancora.

Un’ulteriore misura di selettività riguarda la soglia di pagamento minimo, al di sotto del quale non è erogabile alcuna domanda di pa-gamento diretto. Tale soglia è fissata a 100 euro/domanda, elevabile, per l’Italia, sino a 400. Si dovrà quindi valutare l’opportunità di innalzare questa soglia promuovendo l’ag-gregazione delle micro aziende e semplifi-cando molto la gestione delle domande che potrebbero ridursi anche notevolmente in numero. In realtà si può anche prevedere una soglia minima basata sulla superficie e pari a 1 ha/domanda. In questo caso l’Italia può ri-durre questa soglia minima sino a 0,5 ha/do-manda.

In Italia sono circa 510 mila le aziende bene-ficiarie di pagamenti diretti che percepiscono meno di 500 euro: sono poco più del 40% del totale dei beneficiari (1,24 milioni) e in-cassano 135 milioni di euro l’anno di paga-menti diretti, pari al 3,3% del totale erogato. Infine, la riforma prevede la possibilità, da parte dello Stato membro di istituire un re-gime di “pagamento per i piccoli agricoltori” costituito in pratica da un limite al di sotto del quale si può optare per un regime forfe-tario non assoggettato a diversi obblighi tra cui il greening. Lo Stato membro dovrà deci-dere se e come applicare questo sistema: se il regime dei “piccoli agricoltori” costituisce senza dubbio un importante elemento di semplificazione occorre però stabile con at-tenzione le modalità al fine di non sprecare risorse.

Riprenderemo in seguito l’esame dei regola-menti di riforma per valutare gli aspetti con-nessi al cosiddetto secondo pilastro (PSR) e alle misure di mercato.

Premio San Vas 2013

S

abato 9 novembre alle ore 21.00 presso l’auditorium San Filippo di Casale Monferrato, si è svolta la pre-miazione con la consegna del premio San Vas, giunto ormai alla trentesima edizione. Viene riconosciuto a tutte quelle persone, associazioni e gruppi di volontariato alle quali la città di Casale esprime la propria riconoscenza per l’attività svolta in sva-riati campi. Confagricoltura, rappresen-tanta dal presidente e dal direttore di Ca-sale Giacomo Pedrola e Giovanni Pas-sioni , ha conferito il premio all’azienda risicola di Demichelis Franco di Villa-nova Monferrato.

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