UE, PAC, Agrinsieme si prepara per il trilogo. «Uniti per indicare le priorità negoziali».

04/04/2013

Le organizzazioni agricole e le centrali cooperative riunite in Agrinsieme hanno illustrato agli onorevoli De Castro e La Via le loro priorità per la Pac verso il 2020: dall’agricoltore attivo alle Op “attive” per una nuova politica agricola.

Fornire le prime indicazioni ai rappresentanti politici in Europa in vista del futuro trilogo che impegnerà a partire dall’11 aprile il Parlamento Europeo, il Consiglio della UE e la Commissione Europea nella approvazione della Riforma della Politica Agricola Comune “verso il 2020”. È questo il principale risultato dell’incontro promosso oggi dai dirigenti delle organizzazioni cooperative e professionali riunite sotto la sigla Agrinsieme con il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro e l’onorevole Giovanni La Via, componente della Commissione bilanci dell’europarlamento. Scopo dell’iniziativa, dal titolo Agrinsieme - PAC “verso il 2020”, Il voto del Parlamento europeo e le prospettive del negoziato. Il punto di vista delle imprese, è stato in primo luogo quello di analizzare i risultati del voto in Parlamento sulla riforma e di illustrare le priorità negoziali individuate dalle cinque organizzazioni (Cia, Confagricoltura, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital).

“Ci attende un cambiamento epocale – ha dichiarato Giuseppe Politi, coordinatore Agrinsieme – e noi dobbiamo essere pronti ed incisivi e fare proposte coerenti che vadano nella direzione di un’agricoltura professionale, competitiva sui mercati internazionali e attenta al tempo stesso ai temi dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile”.

“Le nostre priorità negoziali – continua Politi – aprono all’inserimento dei giovani in agricoltura e favoriscono la crescita delle nostre imprese, senza penalizzare i produttori storici. Crescita che si potrà ottenere non solo con strumenti di mercato adeguati, ma anche rafforzando ulteriormente tutte le misure che favoriscono l’equilibrio domanda-offerta, la salvaguardia e la crescita del reddito degli operatori di settore”.

Altro punto negoziale su cui le organizzazioni agricole e le centrali cooperative hanno trovato un’intesa è il giusto equilibrio tra la definizione di agricoltore attivo, professionale e rivolto al mercato ed il sostegno ai piccoli agricoltori. Analoga ricerca di equilibrio dovrà essere condotta anche sul tema del greening, dove l’obiettivo è far coesistere le corrette pratiche agronomiche per la tutela dell’ecosistema ed il mantenimento dei livelli produttivi, essenziali per rispondere alla crescente domanda mondiale di prodotti agricoli”.

“Rispetto alle misure di mercato ed al “secondo pilastro” – ha spiegato ancora Politi – l’attenzione di Agrinsieme è rivolta all’ottenimento di adeguati strumenti di politica agricola settoriale e di promozione dello sviluppo delle aree rurali. E, soprattutto, di sostegno all’aggregazione a favore di Organizzazioni dei Produttori ‘attive’, effettivamente costituite da agricoltori e finalizzate alla commercializzazione della produzione dei propri soci.

Tra le priorità individuate da Agrinsieme, infine, la semplificazione amministrativa ed il rafforzamento di tutte le misure che riguardano la gestione del rischio quali assicurazioni e fondi mutualistici.

Nelle prossime settimane, ha annunciato Politi, “si intensificheranno i contatti con le istituzioni europee ed è essenziale essere pronti a fornire risposte tempestive e chiare sulle aspettative del mondo produttivo”.

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Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare.