Manovra, Confagricoltura: provvedimento devastante

21/12/2011

MANOVRA, CONFAGRICOLTURA: “PROVVEDIMENTO DEVASTANTE, IL 10% DEL CONTO LO PAGANO GLI AGRICOLTORI. A RISCHIO MEZZO MILIONE DI AZIENDE,  IN FUMO UN DECIMO DEL VALORE AGGIUNTO PRODOTTO NELLE CAMPAGNE”

“Le ultime correzioni alla manovra non hanno fatto che peggiorare le prospettive dell’agricoltura, senza dare contropartite, né speranze, sotto il profilo della ripresa”. Questa la valutazione di Confagricoltura Alessandria sul decreto legge all’esame della Camera. “I nostri appelli ad un approccio meno devastante per il settore non sono stati ascoltati, scaricando sugli agricoltori e sulle loro famiglie oltre il 10 per cento del peso della manovra. Come pensano Governo e Parlamento che questo comparto economico, insostituibile per l’alimentazione e strategico per la tutela ambientale, possa risollevarsi se lo si schiaccia con una pressione fiscale del genere? Questa che si sta licenziando a colpi di fiducia è una pura operazione per far cassa, senza dare il minimo contributo allo sviluppo di un sistema che già viveva una grave situazione di difficoltà, carenze strutturali ed emergenze”.

Solo per quanto riguarda l’accatastamento dei fabbricati rurali (che per gli agricoltori sono mezzi di produzione) il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni e che vanno verso una duplicazione di imposta, il prelievo, a ieri, era calcolabile in circa un miliardo di euro di ulteriori tasse - ricorda Confagricoltura, sottolineando che oggi è stato inserito nel provvedimento un ulteriore inasprimento relativo a questo capitolo.

“La manovra – spiega il presidente di Confagricoltura Alessandria, Gian Paolo Coscia – brucia il 10% del valore aggiunto prodotto in agricoltura e da una indagine del nostro Centro studi sui dati del censimento Istat emerge che oltre mezzo milione di aziende sotto i 20 ettari di superficie rischiano di chiudere. Su questa vera emergenza, sociale oltre che economica, Confagricoltura sta chiedendo al Governo un incontro urgente per scongiurare il crollo del sistema agricolo nazionale”.