Confagricoltura ai partiti per le elezioni: -confronto serrato sui programmi. L’agroalimentare è il motore di crescita dell’economia-

24/01/2013

“Ci stanno a cuore le sorti del Paese, dell’agricoltura e delle sue aziende. Per questo chiediamo ai partiti ed alle coalizioni di tornare ad una politica orientata alle imprese, al loro ruolo nel e per il mercato; in maniera che esse possano continuare a garantire in pieno quel contributo sociale che sono capaci di dare e che spesso, a torto, non viene loro riconosciuto”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Alessandria e Piemonte Gian Paolo Coscia al termine della riunione dei Quadri Dirigenti sulle elezioni del 24 e 25 febbraio.

“La risposta che la politica deve dare è la governabilità – ha proseguito Coscia – In tale ottica sollecitiamo il confronto serrato con tutte le forze politiche in campo e lo vogliamo sui programmi, sui contenuti, sulle azioni da porre in essere per la crescita del Paese. Alla politica ribadiamo che lo sviluppo dell’agroalimentare è nodale, contribuisce al superamento della crisi, alla crescita, rafforza l’economia”.

“Alla politica chiediamo sforzi per la ‘normalità’ – ha osservato il direttore di Confagricoltura Alessandria Valter Parodi - Vogliamo un ‘Paese normale’, con centri decisionali ed istituzioni efficienti e non stratificazioni; siamo favorevoli alla riforma del titolo V della Costituzione. Con una riduzione delle provincie con un alleggerimento dei costi della politica e della burocrazia”.

Nell’attuale situazione congiunturale cinque sono le aree che, ad avviso di Confagricoltura, debbono essere intraprese in via prioritaria e con incisività dall’azione del Parlamento e del Governo: credito; fisco; mercato del lavoro; green economy; conoscenza, ricerca e sviluppo, infrastrutture.

“Occorre rivedere la normativa in materia di Imu, con particolare riferimento ai beni strumentali – ha concluso il direttore dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli Parodi - Va anche sostenuta l’approvazione della delega fiscale al governo che consenta di intervenire sul sistema tributario per modificare la filosofia di fondo a cui si ispira la attività di prelievo, nonché per offrire un quadro di certezze per gli operatori”.

Alessandria, 24 gennaio 2013