Consuntivo di vendemmia 2009

30/10/2009
Poteva essere una vendemmia a “5 stelle“ grazie alla buona qualità delle uve e soprattutto agli sforzi che i viticoltori in questi ultimi anni hanno fatto per migliorare continuamente la qualità del prodotto. Purtroppo, invece, la situazione di mercato ha offuscato questa previsione. Infatti, anche il settore vitivinicolo, come d'altronde tutta l’agricoltura in questo momento, sta vivendo un momento di crisi e di stallo. Si sta verificando un vero paradosso: le produzioni a livello nazionale sono più basse della media quinquennale (46 milioni di ettolitri), anche grazie al primo anno di estirpi effettuati con la nuova OCM, ma i prezzi pagati per le uve sono risultati molte volte sotto i costi di produzione. Tutti sanno che il gasolio è aumentato in maniera spropositata, lo stesso vale per i prodotti antiparassitari e soprattutto per gli insetticidi, che si devono usare per la continua lotta contro la Flavescenza Dorata. In più da questa vendemmia si devono mettere in conto i costi onerosi dovuti al nuovo Piano dei controlli. “Gli sforzi di noi produttori per strappare prezzi pari alla campagna del 2008 sono stati enormi; c’è invece stato un calo del 15/20% ed in alcuni casi le contrattazioni non sono neanche partite” afferma il presidente della Sezione vitivinicola di Confagricoltura Alessandria, Giorgio Leporati. Non si può parlare di sovrapproduzione, perché la superficie vitata è tendenzialmente in calo e poi negli ultimi tempi anche le produzioni di uva a vendemmia sono risultate inferiori rispetto alle rese normali. Ad avviso di Confagricoltura Alessandria si è verificata una concomitanza di fattori: - fiacchezza cronica della domanda interna con una continua diminuzione del consumo procapite - sobrietà e risparmio del consumatore dovuto all’attuale crisi economica - improvvisa perdita d’acquisto dei Paesi extranazionali che negli ultimi anni hanno trainato l’export italiano - concorrenza sleale da parte dei Paesi emergenti produttori di vino - la crescente paura per i controlli degli etilometri, con le conseguenti salatissime multe, che si traducono irrimediabilmente in un calo dei consumi. “Questa è la situazione. – asserisce il direttore provinciale di Confagricoltura Valter Parodi - Non bisogna però essere troppo pessimisti: la nostra provincia produce una gamma di vini (dall’Asti spumante al Gavi, dal Barbera al Grignolino, ecc.) che piace in tutto il mondo e poi bisogna considerare che la nuova OCM è entrata in vigore solo dal 1° agosto 2009 e quindi è ancora prematuro effettuare un bilancio. Infatti i lati positivi ci sono, come ad esempio il cercare di riequilibrare i mercati in uno scenario ormai internazionale oppure l’aver introdotto delle risorse destinate alla promozione ed al marketing. “Siamo senza dubbio più critici sull’applicazione del nuovo Piano di controlli per tutte le uve ed i vini per i quali viene richiesta una denominazione; in conseguenza alla sua introduzione, il sistema risulta maggiormente ingessato con la burocrazia e con le procedure amministrative” commenta il presidente di Confagricoltura Alessandria Gian Paolo Coscia. E il presidente di Sezione Leporati aggiunge infine: “A partire da questa vendemmia, nelle nostre cantine sarà necessaria anche la consulenza di un ragioniere per far fronte ad un iter che il più delle volte risulta essere un doppione di carta da presentare a più enti in tempi e modi diversi, tenendo altresì conto che gli stessi documenti devono essere inviati telematicamente con tutte le problematiche che ne derivano dal caso”. Confagricoltura sostiene che in questo momento sia molto importante la concertazione con le istituzioni ed i rappresentanti di tutta la filiera, per arrivare ad una semplificazione di tali pratiche e soprattutto per individuare le misure più adeguate al sostegno di un settore, che comunque tiene un posto di tutto rilievo all’interno del bilancio economico della provincia. Nel corso della conferenza stampa di questa mattina l’Assessore all’Agricoltura provinciale Lino Rava e Rosanna Cordara della Camera di Commercio hanno esposto il cosiddetto “Piano dei Controlli”, che ad avviso degli stessi e di Confagricoltura Alessandria “va visto in chiave positiva come un sistema a garanzia del prodotto e dei consumatori. Per cui inizialmente sarà un meccanismo da rodare, ma darà le giuste soddisfazioni ai viticoltori e a tutto il sistema vitivinicolo”.

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