Comunicato stampa sulla vicenda Lazzaro

10/08/2012

La vicenda che ha visto coinvolte le aziende Lazzaro ed alcuni lavoratori marocchini, a Castelnuovo Scrivia, richiede alcune riflessioni da parte dei tre Sindacati Agricoli Coldiretti, Confagricoltura e Cia.

Impropriamente ed ingiustamente il paese del Tortonese e più in generale la nostra provincia sono stati paragonati a Rosarno.

Nulla di più falso. L’accaduto non è generalizzabile al contesto agricolo della provincia di Alessandria dove la stragrande maggioranza delle imprese agricole opera nel pieno rispetto della legalità ed attua con correttezza le regole del rapporto di lavoro.

Siamo concordi nel ritenere che, se si verificano episodi che peggiorano queste norme esistono organi, come la Direzione Territoriale del Lavoro e la Magistratura, preposti ad assumere i dovuti provvedimenti ai quali le Organizzazioni Agricole e le imprese ad esse associate si sono sempre adeguate nel pieno rispetto delle decisioni assunte in tali sedi istituzionali.

Nel quadro di una proficua collaborazione con le Istituzioni, specie dopo tale ultimo episodio, le Organizzazioni Agricole si impegneranno ancora di più a vigilare, a sensibilizzare le aziende e, laddove ce ne fosse bisogno, a diffondere in maniera sempre crescente la cultura del rispetto delle leggi.

Soprattutto in questi momenti di grave crisi economica è purtroppo palese che ci siano aziende che si trovano a dover fare i conti con bilanci in rosso: una grave situazione di difficoltà economica non deve però mai giustificare l’illegalità.

Inoltre, non ci si deve dimenticare che “lavoratori” sono sia i lavoratori dipendenti, sia i cosiddetti lavoratori autonomi (coltivatori diretti e imprenditori agricoli), nella loro veste anche di datori di lavoro: quindi, se per i primi è indispensabile rispettare la legalità, per i secondi è essenziale che vengano conseguiti ricavi appropriati.

Elementi portanti del nostro assetto sociale ed economico sono il lavoro, la libertà e la salvaguardia dell’equilibrio economico delle imprese.

In conclusione, dopo tanto clamore mediatico, riteniamo opportuno compiere ogni sforzo possibile per ricomporre la vicenda riportandola, prima di tutto, nella sua giusta sede, che è quella sindacale, con un pacato e rispettoso confronto come da oltre sessant’anni è sempre avvenuto nella provincia di Alessandria.

 

Alessandria, 10 agosto 2012