Questione oleodotto di Tortona

11/11/2015

Il 26 ottobre presso l’Ufficio Zona di Tortona, si è tenuto un incontro con alcune aziende agricole associate coinvolte dalle ordinanze sindacali emesse dal Comune di Tortona e di Castelnuovo Scrivia per il divieto dell’uso dei pozzi irrigui a seguito dello sversamento di benzina dall’oleodotto ENI. Alla riunione erano presenti le Associazioni sindacali agricole: Confagricoltura era rappresentata dal responsabile sindacale Mario Rendina e dal direttore di Zona Massimo Gonella. Oltre alle aziende raggiunte dall’ordinanza, in totale 8 per Confagricoltura, erano anche presenti alcune aziende oggetto di monitoraggio delle acque da parte dell’ENI e dell’ARPA di Alessandria. Dall’incontro è emerso che l’ENI continua nell’opera di bonifica dell’area direttamente interessata dall’inquinamento (zona rondò ex casello autostradale di Tortona) prelevando quantitativi di acqua e materiale in falda che vanno dai 50 ai 100 metri cubi orari. L’acqua viene filtrata sul posto, bonificata dai liquidi inquinanti e riversata al depuratore di Tortona per ulteriori trattamenti. Gli associati hanno manifestato la loro grande preoccupazione in considerazione del fatto che ad oggi non è possibile fare previsioni in merito alle tempistiche riguardanti la bonifica dell’area e delle falde interessate. L’inutilizzo dell’acqua dei pozzi coinvolti dall’inquinamento comprometterà sicuramente le future campagne agrarie, con l’impossibilità di coltivare orticole e seminativi irrigui in genere. Stes sa preoccupazione per quelle aziende che allevano bestiame e si vedono costrette a collegarsi all’acquedotto comunale per poter abbeverare i propri capi, con il conseguente aumento di costi di produzione. I partecipanti, alla conclusione dell’incontro, hanno convenuto l’urgenza di prender contatto con uno studio legale specializzato sulle tematiche ambientali al fine di far pervenire all’ENI le proprie rimostranze e richieste di intervento, riservandosi una eventuale azione legale per tutelare i propri interessi economici e il diritto alla salute.

Paolo Castellano