In breve del 13 Gennaio 2015

13/01/2015

Le novità agricole della Legge di Stabilità
Tra le novità agricole della Legge di Stabilità troviamo lo stanziamento di 50 milioni per i mutui a tasso zero a favore degli agricoltori sotto i quarant'anni di età, aiuti per la promozione del made in Italy all'estero, un finanziamento di 10 milioni l'anno, per tre anni, per l'integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare, l'introduzione della deducibilità del costo del lavoro ai fini Irap. I particolari nel servizio in allegato di Agrisole.

Fatturazione Elettronica alla Pubblica Amministrazione
Si ricorda che, come stabilito dal Decreto Ministeriale n. 55 del 3 aprile 2013, a partire dal 6 giugno 2014, i Ministeri, le Agenzie fiscali e gli enti nazionali di previdenza, non possono più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. La stessa disposizione si applicherà, dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali (Regioni, Province e Comuni). Inoltre, a partire dai tre mesi successivi a queste date, le Pubbliche Amministrazioni non potranno procedere al pagamento, neppure parziale, fino all’invio del documento in forma cartacea. Ciò significa che tutti i fornitori di beni e servizi alla Pubblica Amministrazione sono obbligati alla compilazione e trasmissione delle fatture elettroniche e all’archiviazione sostitutiva prevista dalla legge. L’Unione è in grado di gestire per conto delle aziende tutte le fasi della fatturazione elettronica secondo le disposizioni dettate dalla normativa specifica, provvedendo a inserire le fatture dell’azienda per la PA, costruire le fatture elettroniche nel formato previsto dalla normativa, firmare digitalmente le fatture, inviare le fatture alla PA attraverso il Sistema di Interscambio, gestire le ricevute e le notifiche di consegna, mancata consegna, scarto ecc. della fattura elettronica inviata, conservare a norma le fatture inviate.

Il mercato dei cereali verso la normalità
In attesa delle quotazioni di oggi pomeriggio alla Granaria di Milano (chiusa martedì scorso per la festa dell’Epifania), si registrano aumenti su frumento tenero, mais, orzo e semi di soia. A livello internazionale è subentrata invece una fase ribassista, dovuta forse all’andamento negativo di tutti i mercati finanziari. La riapertura dopo tre settimane di pausa della borsa merci di Bologna ha fatto segnare un +3 euro/t per le qualità inferiori del frumento tenero nazionale, mentre sono rimaste invariate le quotazioni dei panificabili superiori e dei frumenti di forza. Il fino quota ora 204 euro/t. I frumenti esteri sono aumentati in maniera significativa: +10 euro/t per il Northern Spring e il Manitoba (per effetto del deprezzamento dell’euro), +5 euro/t per i frumenti austriaci e tedeschi. Ciò lascerebbe intravedere per le prossime settimane un aumento anche per i frumenti nazionali di qualità superiore.  Sui mercati a termine internazionali la tendenza è invece ribassista. A Parigi il future di marzo (gennaio è ormai in scadenza) ha chiuso venerdì a 195,25 euro/t, scendendo così di nuovo sotto la soglia dei 200 euro/t che aveva caratterizzato la seconda metà di dicembre. Ancora più marcato il ribasso del future di marzo del Cbot, che ha chiuso venerdì a 563,6 cent/bushel (179 euro/t). Nonostante qualche preoccupazione legata al freddo intenso negli USA, l’andamento piuttosto fiacco delle esportazioni non lascia molto spazio a un’eventuale ripresa dei prezzi. Il mercato fisico francese mostra invece una tenuta migliore. Il prezzo fob di Rouen si è attestato venerdì a 197 euro/t, segnando un -3 euro/t rispetto al massimo di mercoledì. A Bologna l’orzo nazionale ha avuto un notevole balzo in avanti: +8 euro/t. L’orzo pesante quota ora 202 euro/t. Probabilmente la domanda inizia a eccedere l’offerta e ciò, complice il rincaro dei frumenti foraggeri, aiuta indubbiamente i prezzi. Più o meno stabili le quotazioni in Francia. A Rouen l’ultima quotazione per merce resa al porto è di 177 euro/t. La borsa merci di Bologna ha riaperto con un rialzo di 2 euro/t; il mais nazionale quota ora 163 euro/t.

Come per il frumento tenero, al livello internazionale le quotazioni del mais sono in ribasso. A Parigi il future di marzo ha chiuso venerdì a 162,75 euro/t, con un calo di 5,50 euro/t rispetto al picco di martedì scorso. Andamento analogo anche sul Cbot, dove il future di marzo ha chiuso venerdì a 400,2 cent/bushel (133 euro/t). Insomma, il relativo ottimismo della seconda metà di dicembre sembra essersi affievolito, lasciando spazio ad una elevata volatilità e a quotazioni tendenzialmente in ribasso. Il mercato fisico francese sta invece mostrando una buona tenuta. L’ultimo prezzo fob Bordeaux è di 162 euro/t. Bisogna considerare che l’euro debole penalizza in parte la merce proveniente dal Mar Nero, anche se ci vorrà ancora qualche settimana affinché ciò si tramuti in un sostegno duraturo alle quotazioni del mais comunitario. Le ultime quotazioni dei semi di soia nazionali sono in aumento. A Milano il 30 dicembre il prezzo ha segnato +4 euro/t (351,50 euro/t), a Bologna il 18 dicembre +3 euro/t (347 euro/t). Invariato il prezzo dei semi di girasole (Bologna 278,50 euro/t). A Chicago il future di gennaio è ormai in scadenza, l’ultima quotazione è di 1039,6 cent/bushel, dopo che il 2 gennaio era crollata a poco più di 10 dollari/bushel. Da notare è che le scadenze successive segnano prezzi più elevati (marzo: 1.053,4 cent/bushel, 323 euro/t). Il mercato resta però molto volatile, anche perché le prospettive del raccolto brasiliano sono molte buone. Andamento analogo anche per i semi di colza. Il future di febbraio del Matif ha chiuso lunedì 5 gennaio a 355,25 euro/t. Nonostante l’elevata volatilità il trend sembra essere in crescita.