Innovation Days, Giansanti: Tecnologie avanzate e digitalizzazione per un'agricoltura competitiva, sostenibile e attenta ai consumatori

12/12/2019

“L’agricoltura deve affrontare due sfide importanti per mantenere la sua competitività: da una parte ridurre i costi ed aumentare la redditività, dall’altra produrre di più e valorizzare maggiormente i propri prodotti”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo a “Innovation Days. Le eccellenze del territorio”, organizzato a Roma dal Gruppo 24Ore.

“In un mondo in cui nel 2050 la popolazione sarà aumentata del 30% rispetto a oggi e nel quale i cambiamenti climatici si ripercuoteranno sugli ecosistemi e sull'uso del suolo in tutto il Pianeta - ha proseguito Giansanti - l’agricoltura e la silvicoltura della UE dovranno non solo fornire cibo, mangimi e fibre sufficienti, ma anche sostenere i settori dell'energia, dell'industria e delle costruzioni, elementi fondamentali per l'economia e lo stile di vita europei. In tale contesto l’innovazione e in particolare le tecnologie digitali sono strategiche, soprattutto in un Paese come l’Italia in cui si punta sempre più verso un sistema alimentare inclusivo, efficiente, sostenibile, nutriente e sano. Ma è anche oramai indiscusso il loro ruolo per la sostenibilità ambientale delle imprese agricole e per la lotta ai cambiamenti climatici”.

Giansanti ha ricordato il nuovo “Green Deal” annunciato dal presidente della Commissione Europea, che coinvolgerà profondamente il modo di produrre di tutti i settori in Europa, modificando la strategia ‘dalla terra alla tavola’ che è stata finora adottata. Lo scopo è quello di preservare il lavoro vitale degli agricoltori europei garantendo una vita dignitosa alle loro famiglie, ma di fornire al contempo ai consumatori del continente un'alimentazione nutriente e sicura a prezzi contenuti. La nuova strategia riguarderà l'intera catena del valore del settore agro alimentare, dalla produzione al consumo, secondo gli obiettivi di economia circolare: ridurre il consumo di fitofarmaci, fermare la riduzione della fertilità del suolo, contenere le emissioni di gas climalteranti, raggiungere gli obiettivi della direttiva sul buono stato delle acque, sviluppare la strategia della biodiversità, diminuire eccedenze e sprechi alimentari, responsabilizzare i consumatori.

“Obiettivi – ha spiegato il presidente Giansanti – che non potranno essere raggiunti senza l’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare di quelle digitali, che possono permettere al settore agricolo di aumentare la propria competitività e trasparenza tramite una maggiore interconnessione e cooperazione delle risorse che vi operano e migliorare la qualità della vita degli abitanti delle aree rurali, rafforzando anche il funzionamento del mercato unico e il processo di coesione socioeconomica”.

Giansanti ha poi evidenziato che il mercato globale dell’agricoltura 4.0 vale già oltre 7 miliardi di dollari, di cui il 30% generato in Europa. La crescita è ancor più rapida in Italia, dove il mercato ha un valore compreso fra i 370 e i 430 milioni di euro, il 5% di quello globale e il 18% di quello europeo, generato da oltre 110 aziende fornitrici fra player affermati e startup. Oltre 300 soluzioni sono già disponibili. Tecnologie innovative legate all’uso dei satelliti e dell’informatica, che consentono interventi agronomici mirati, puntuali ed efficienti, finalizzati a salvaguardare la salute delle piante, al fine di migliorare la produttività agricola nel pieno rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei consumatori, che sono già ampiamente utilizzate dagli agricoltori per pianificare le semine, le coltivazioni e i raccolti.

“Per supportare la trasformazione in atto – ha detto ancora il presidente di Confagricoltura - è necessario incentrare l'applicazione delle tecnologie emergenti nei punti critici del sistema alimentare, a partire da quelle sulla tracciabilità, al fine di soddisfare meglio la domanda di trasparenza dei consumatori; migliorare ulteriormente la capacità di identificare, rispondere e persino prevenire problemi di sicurezza alimentare; sostenere l'ottimizzazione della catena di approvvigionamento e ridurre la perdita di cibo; supportare gli obiettivi di sostenibilità. A ciò si aggiungono le nuove sfide sulla qualità dei prodotti, sul benessere sulla bioeconomia circolare: aumento della shelf life, nutraceutica, integratori, estrazione di principi attivi in fase agricola, recupero di sottoprodotti per alimenti di pregio”.

“Siamo di fronte ad una vera e propria ‘rivoluzione verde’ – ha concluso il presidente Giansanti – su cui però c’è ancora molto da fare in termini organizzativi, infrastrutturali, di formazione e informazione e, soprattutto, di sostegno agli investimenti. In questa direzione la sfida ora è quella di coordinare le diverse politiche europee e nazionali, ed i fondi che verranno messi a disposizione dalla nuova programmazione 2021 – 2027 (Politiche di coesione, Pac, programma Digitale Europe), per raggiungere la maggiore integrazione possibile per dare risposte concrete ai diversi livelli e soprattutto alle imprese. Occorre una vera e propria strategia nazionale sul digitale che preveda una sua specificità sull’agricoltura al fine di favorirne lo sviluppo”.