Da Confagricoltura un progetto economico per unire gli agricoltori e non le sigle

28/04/2010
“Nel suo progetto politico-economico Confagricoltura ha analizzato i punti di forza e di debolezza del sistema agroindustriale mettendone a nudo tutte le esigenze a breve e medio termine per potenziare la capacità competitiva delle nostre imprese”. Ha detto il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni parlando in presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano al convegno “L’agricoltura nella storia d’Italia” svoltosi a Roma il 15 aprile scorso alla presenza di numerose autorità italiane. “Emerge un piano articolato in due grandi momenti - ha asserito il presidente provinciale Gian Paolo Coscia - Da un lato il miglioramento delle condizioni economiche sia sul fronte dei costi, razionalizzando la rete e conseguendo un risparmio a vantaggio delle imprese, sia sul fronte della valorizzazione del prodotto e della sua migliore commercializzazione. Dall’altro lato, il progetto mira al miglioramento del contesto in cui operano le imprese, proponendo in concreto numerose modifiche alla normativa nazionale in vari settori: dal riordino fondiario all’organizzazione economica del prodotto; dal costo del lavoro alla semplificazione”. “Un progetto aperto a tutti, che mira ad unire le imprese e gli agricoltori e non le sigle - ha voluto rimarcare il leader provinciale dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli - Questo è il modo con cui Confagricoltura intende ed interpreta il suo ruolo di ‘sindacato di progetto’. Formulando proposte concrete e di ampio respiro da sottoporre ed affidare al mondo politico ed alle istituzioni. Un ruolo moderno che consenta di accompagnare ancora a lungo le imprese agricole nella loro funzione essenziale economica e sociale”. “Oggi - ha concluso Coscia - essere iscritti a Confagricoltura non è una tassa ma un investimento ed anche una scelta ideale”.