Manodopera: atti di diffida dell’INPS sulla congruità

01/09/2011

Facciamo seguito alle precedenti comunicazioni sull’argomento  per informare gli associati che INPS sta inviando a diversi datori di lavoro agricolo degli atti di diffida al pagamento di differenze contributive derivanti dalle verifiche di congruità tra le retribuzioni imponibili dichiarate nei DMAG relativi alla manodopera occupata nel I trimestre 2006 e quelle previste  dalla contrattazione collettiva di riferimento.Gli atti di diffida hanno prioritariamente lo scopo di interrompere i termini prescrizionali, considerato che le differenze contributive relative al I° trimestre 2006 si prescrivono il 16 settembre 2011 (5 anni dopo la data originaria di pagamento).Come si ricorderà la questione è particolarmente controversa e prende avvio nel luglio del 2010, allorquando l’INPS inizia a contestare  a numerose aziende agricole,  relativamente all’anno 2006, presunte differenze tra le retribuzioni imponibili denunciate all’Istituto e quelle previste dalla contrattazione collettiva.L’iniziativa, che ha visto coinvolto un numero rilevante di imprese associate a Confagricoltura, ha spinto la nostra Organizzazione a intraprendere decise iniziative nei confronti dell’INPS per contrastare tale azione di accertamento d’ufficio. Anche grazie a tale azione di contrasto, l’Istituto non ha proceduto alla contestazione di ulteriori presunte differenze contributive relative agli anni 2007 e 2008 – pur avendole già elaborate d’ufficio – ed ha avviato un attento controllo della fondatezza delle contestazioni notificate a livello locale coinvolgendo le Organizzazioni di rappresentanza delle imprese agricole.Gli atti di diffida recentemente inviati dall’INPS, ancorché limitati al I trimestre 2006 e con la finalità di interrompere i termini prescrizionali, possono essere preparatori ad un’azione di riscossione coattiva da parte dell’Istituto e/o del concessionario per la riscossione.Ferme restando le iniziative politiche che Confagricoltura continuerà a portare avanti nei confronti dell’INPS per contrastare questa iniziativa, è comunque consigliabile che i datori di lavoro interessati provvedano a contestare gli atti di diffida chiedendo all’INPS di annullare, in autotutela, l’accertamento eseguito ovvero presentando ricorso alla Commissione centrale per l’accertamento e la riscossione dei contributi agricoli unificati.Per questo si invitano gli associati interessati, appena in possesso della notifica della diffida, di passare dai nostri Uffici Zona e consegnare l’atto agli addetti al servizio paghe per far predisporre il ricorso.