Confagricoltura Alessandria
28-08-2015
Luci e ombre sul TTIP
Il trattato transatlantico che fa discutere
Luci e ombre sul TTIP

Luci e ombre sul TTIP

Il trattato transatlantico che fa discutere

In piena estate il Parlamento europeo ha votato (436 voti a favore, 241 contrari e 30 astenuti) una risoluzione sul Trattato commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea (TTIP) con la quale si chiede la protezione delle indicazioni geografiche (agricole e industriali) e il rispetto da parte statunitense delle norme UE in tema di organismi geneticamente modificati. Il voto dell’Europarlamento non è vincolante, ma segna sicuramente un passo avanti verso l’intesa finale, definendo con chiarezza le posizioni dell’UE. Nel frattempo, proseguono i negoziati di un accordo finalizzato, vale la pena ribadirlo, a ridurre le barriere commerciali che limitano lo scambio di prodotti e servizi tra le due sponde dell’Atlantico, superando così gli ostacoli causati dalle attuali differenti normative.

Posizioni a confronto
Alle posizioni dell’Europarlamento si contrappongono quelle USA, con le quali si chiede invece di poter vendere nell’UE i propri prodotti secondo le leggi vigenti Oltreoceano. Norme che non prevedono, per esempio, che sulle etichette venga tracciata le provenienza delle carni, così come l’eventuale presenza di OGM, che andrebbe a influenzare negativamente la vendita nei mercati europei. I negoziati dovrebbero portare ad un punto d’incontro, ma al momento i due schieramenti sembrano irremovibili.

Preoccupazioni UE
Tra le tante preoccupazioni dell’UE vi è quella delle possibili conseguenze sanitarie derivanti dalla libera importazione dei prodotti “Made in USA”. Al riguardo, l’Europarlamento chiede alla Commissione di assicurarsi che il TTIP garantisca “il pieno riconoscimento e una forte protezione giuridica” delle indicazioni geografiche dell’UE. L’obiettivo deve essere quello di sopprimere tutti i dazi doganali, tenendo però conto del fatto che “esistono diversi prodotti agricoli e industriali sensibili sulle due sponde dell’Atlantico, per i quali bisognerà compilare delle liste complete durante il processo di negoziazione”. Inoltre, il Parlamento UE specifica che dovranno essere previste delle “misure volte ad affrontare i casi di uso improprio e di informazioni e pratiche fuorvianti” per tutelare i prodotti europei in vendita sul mercato americano.
All’interno del TTIP dovrà anche essere prevista una clausola di salvaguardia che potrà essere invocata nel momento in cui l’aumento esagerato delle importazioni di un prodotto particolare possa “causare un danno importante alla produzione interna”, con riferimento sia all’agricoltura che al settore energetico, chimico e siderurgico.

Possibili vantaggi economici per l’Italia
Da un punto di vista economico, il TTIP dovrebbe portare dei concreti vantaggi al mercato agroalimentare italiano. Questo settore rappresenta infatti il 16% del PIL nazionale, mentre il 19% della produzione viene esportata all’estero. Una percentuale molto bassa rispetto ad altri Stati Membri ma che potrebbe crescere grazie proprio alla ratifica del Trattato. L’intesa agevolerebbe l’accesso ai rispettivi mercati: gli Stati Uniti sono interessati a vendere prodotti come il granturco e la soia, mentre le esportazioni europee riguardano soprattutto generi alimentari quali alcolici, vino, birra, formaggi, prosciutto e cioccolato, abbattendone di conseguenza i costi.

Rischi
Se da un lato potrebbero aumentare gli introiti derivanti dalla valorizzazione del “Made in Italy”, sempre apprezzato all’estero, l’altra faccia della medaglia preoccupa e non poco gli agricoltori italiani. Il nostro Paese p
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