Confagricoltura Alessandria
24-02-2016
Noccioleti, unica coltura a contributo sul PSR
Il noccioleto è l’unica coltivazione legnosa agraria finanziabile dalla misura 4.1.1 e 4.1.2 del PSR 2014/2020
Noccioleti, unica coltura a contributo sul PSR

Noccioleti, unica coltura a contributo sul PSR

Il noccioleto è l’unica coltivazione legnosa agraria finanziabile dalla misura 4.1.1 e 4.1.2 del PSR 2014/2020.
Il contributo in conto capitale è pari al 50% nel caso di giovani che aderiscono alla misura 4.1.2. e del 40% nel caso in cui l’azienda aderisca alla misura 4.1.1.
Il finanziamento dell’impianto è ammesso nei soli terreni che ricadono nelle aree C (aree rurali intermedie) del PSR che nella gran parte dei casi si collocano nelle aree di collina; per completezza e precisione di informazione sul nostro sito www.confagricolturalessandria.it è possibile consultare l’elenco dei comuni con la loro relativa classificazione.
Sono ammissibili sia le spese del materiale vivaistico certificato che delle operazioni relative alla preparazione del terreno e la conseguente messa a dimora degli astoni.
Gli Uffici Zona di Confagricoltura Alessandria sono a disposizione per fornire tutte le indicazioni necessarie e per la predisposizione delle domande di finanziamento. Le domande 4.1.1 scadono il 15 marzo 2016, mentre le domande 4.1.2. scadono il 15 aprile 2016.

La pianta del nocciolo ha un caratteristico portamento a cespuglio, con l’apparato radicale molto esteso e con una profondità che varia a seconda delle caratteristiche del terreno.
Sulla stessa pianta sono presenti sia fiori maschili, detti amenti, produttori di polline, sia fiori femminili riconoscibili dal caratteristico “ciuffo” rosso. L’impollinazione del nocciolo avviene grazie al vento. Il nocciolo è una pianta caratterizzata da notevole rusticità, infatti si può trovare in ambienti territoriali molto diversi tra loro, adattandosi alle diverse condizioni pedoclimatiche.
Il nocciolo preferisce terreni tendenzialmente sciolti, con pH neutro (da 6,8 a 7,2), ma si adatta anche nei terreni acidi e alcalini (fino a pH 8).
Il nocciolo soffre particolarmente i terreni troppo compatti e i ristagni d’acqua che provocano asfissia e marciumi radicali. Una pianta di nocciolo coltivata in modo razionale inizia a produrre al 5°- 6° anno, raggiungendo la piena produzione dopo l’8°- 9° anno. Vi sono noccioleti che con adeguate potature continuano a produrre anche dopo 30-35 anni dall’impianto.

Propagazione e scelta del materiale vivaistico

Attualmente, in Piemonte il sistema più semplice e più diffuso di propagazione del nocciolo da parte dei vivaisti piemontesi è quello dell’utilizzo di polloni provenienti da ceppaie certificate, chiamate piante madri. I polloni prodotti verranno successivamente selezionati e messi a radicare nel vivaio.



Al momento dell’impianto in vivaio, il pollone viene spuntato a una trentina di centimetri, in modo che possa sviluppare un ampio apparato radicale. Dopo uno o due anni di vivaio il piantino di nocciolo è pronto per essere messo a dimora in pieno campo.
È fondamentale che i polloni utilizzati nel vivaio provengano da piante madri certificate in modo da preservare le caratteristiche della varietà e garantire le condizioni fitosanitarie del materiale utilizzato nella realizzazione di nuovi impianti di nocciolo.



Per realizzare un nuovo impianto di nocciolo, con buone garanzie di attecchimento, è necessario scegliere piante sane, uniformi, dotate di un buon apparato radicale, esenti da attacchi parassit
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