Confagricoltura Alessandria
28-09-2016
Glifosate sì, glifosate no… un po’ di chiarezza
Sicuramente tutti avete seguito la questione legata al rinnovo delle autorizzazioni
Glifosate sì, glifosate no… un po’ di chiarezza

Glifosate sì, glifosate no… un po’ di chiarezza

Sicuramente tutti avete seguito la questione legata al rinnovo delle autorizzazioni degli erbicidi contenenti la sostanza attiva glifosate. Si sono sprecate considerazioni e valutazioni da parte di “esperti” sui vari mezzi di comunicazione.
A mio parere occorre fare un po' di chiarezza sulla situazione e sulle ragioni che hanno influito sulle recenti modifiche del quadro autorizzativo.
Innanzi tutto il glifosate (N-(fosfonometil) glicina) è stato scoperto negli anni '70. Questa molecola inibisce la produzione di un enzima sintetizzato solo dai vegetali che blocca la produzione di 3 aminoacidi aromatici essenziali per la sintesi delle proteine. Dal momento che tale enzima è presente solamente nel regno vegetale, il glifosate agisce solo sugli organismi vegetali.
Il glifosate è un principio attivo a effetto sistemico (assorbito dalle foglie, viene traslocato in tutti gli apparati vegetali, anche quelli radicali; questa caratteristica lo rende assai utile per la lotta contro infestanti perennanti difficili e la bonifica di aree agricole e extra agricole), non è selettivo (distrugge ogni organismo vegetale dotato di apparato fogliare) e non è residuale, biodegradandosi nel suolo nell'arco di 2 settimane. Il glifosate è stato commercializzato in Italia per la prima volta nel 1977 come Roundup dalla società Monsanto; negli anni successivi la multinazionale ha commercializzato altri formulati a base di glifosate, caratterizzati non solo da differenze nella concentrazione della s.a. nel prodotto commerciale, ma anche dai tensioattivi, sostanze coformulanti che facilitano la penetrazione, l'assorbimento fogliare e la migrazione del glifosate all'interno della pianta.
Nel 1992 è scaduto il brevetto del glifosate detenuto da Monsanto: sono stati autorizzati e sono entrati sul mercato formulati a base di glifosate prodotti da diverse Società Fitochimiche, alcuni dei quali in miscela con altre molecole dall'azione erbicida. L’ingresso di altri formulati contenenti glifosate ha visto l’allargarsi delle offerte di questi erbicidi sul mercato e accanto a formulazioni per l’uso professionale agricolo sono comparse formulazioni per uso “domestico”. Pertanto anche i prodotti offerti hanno subito i necessari aggiustamenti quali ad esempio la concentrazione in glifosate dei vari diserbanti per uso agricolo e per uso hobbistico che poteva variare da pochi grammi di sostanza attiva per chilogrammo di prodotto utilizzabile fino a quasi 500 grammi di glifosate per kg di prodotto commerciale. Un’altra conseguenza è stato l'abbattimento - in misura notevole negli anni - del prezzo al consumo.
Nel corso degli anni moltissimi erbicidi a base di glifosate già registrati hanno subito la revoca delle autorizzazioni a seguito della revisione generale che in sede comunitaria tutte le sostanze chimiche utilizzate in agricoltura hanno subito; la revoca è stata dovuta da un lato al mancato aggiornamento della documentazione necessaria al mantenimento delle autorizzazioni, per lo scarso interesse delle Società fitochimiche al mantenimento di tali autorizzazioni, dati i notevoli costi connessi alla produzione dei dossier tossicologici e ecologici di questi prodotti, non compensati dal ricavo dalla vendita di prodotti ormai a basso prezzo al consumo; dall’altro al fatto che questi formulati commerciali non rispondevano ai nuovi severi standard richiesti dalla UE. Per la sostanza attiva glifosate, che aveva superato i vari test ecologici e tossicologici, era stata prevista una scadenza comunitaria delle autorizzazioni per il 30 giugno 2016.
Per un dettaglio delle autorizzazioni e delle revoche aggiornato in tempo reale, completo e significativo può essere consultata la banca dati del Ministero della Salute il cui link è presente in questo sito alla voce "prodotti fitosanitari" della sezione "speciale informazione e divulgazione". Come detto, la scadenza delle autorizza
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