Con la Pac del futuro alle porte non si può perdere l’occasione di rendere possibile, attraverso regole semplici ed innovative, quella rivoluzione culturale, ma anche economica, che già è in atto e riguarda un gran numero di imprese e ampia parte del territorio. Oggi la spesa per la politica agricola comune, circa 50 miliardi di euro, è indirizzata a 10,8 milioni di aziende agricole e 174,6 milioni di ettari di superficie agricola, il 40 per cento circa del territorio dell’UE. “Va affrontata con coraggio – ha sottolineato Guidi - quella che per noi dovrà essere una nuova strategia economica per l’agricoltura europea. L’agricoltore deve esserne l’artefice, non subire passivamente decisioni che non tengono conto della realtà delle nostre aziende, delle nostre imprese, delle nostre cooperative. E se la capacità di previsione e la visione strategica, sono sicuramente elementi che devono essere essenzialmente propri dell’imprenditore, certezza e fiducia sono elementi che dipendono anche da politiche efficaci ed efficienti. E’ su questo che credo dobbiamo lavorare, da subito e poi anche in vista del “post 2020””.
“La sostenibilità ambientale - ha detto Guidi - è un elemento connaturato agli interventi di politica agricola. E chi lo può sapere meglio dell’agricoltore che convive con il suolo, con l’ambiente, con l’acqua, che fa impresa proprio grazie agli elementi naturali che quotidianamente protegge, attraverso lo svolgimento della propria attività? Purtroppo ogni anno, sempre secondo Farm Europe, l’Europa perde 300mila agricoltori e un milione di ettari e questo certo limita la sostenibilità ambientale. Ma deve essere soprattutto frutto di uno sviluppo sostenibile complesso, basato sull’innovazione. I progressi tecnologici nel settore agricolo creano nuove opportunità per le politiche europee in materia di ambiente e sostenibilità. La sostenibilità ambientale deve essere caratterizzata, indicizzata e calata al livello aziendale, contestualizzata alla tipologia di business ed al luogo in cui si fa agricoltura, il territorio. E allora prima di pensare alla sostenibilità ambientale in termini di penalità a carico delle imprese si potrebbe iniziare a ragionare su una premialità per quello che l’azienda fa, a seconda dell’obiettivo che si persegue, e anch’esso deve essere “dinamico””.
Il presidente di Confagricoltura ha anche ricordato che tutto s&rs