Confagricoltura Alessandria
28-02-2017
Gli accordi commerciali promuovono lo sviluppo del settore agroalimentare dell'UE
Secondo uno studio recente, gli accordi commerciali possono contribuire all'aumento delle vendite
Gli accordi commerciali promuovono lo sviluppo del settore agroalimentare dell'UE

Gli accordi commerciali promuovono lo sviluppo del settore agroalimentare dell'UE

Secondo uno studio recente, gli accordi commerciali possono contribuire all'aumento delle vendite e al sostegno dell'occupazione nel settore agroalimentare dell'UE.

Un nuovo studio indipendente svolto per conto della Commissione europea indica che gli accordi commerciali hanno contribuito a promuovere le esportazioni di prodotti agricoli dell'UE e hanno offerto un sostegno all'occupazione nel settore agroalimentare e in altri settori economici. Lo studio analizza nel dettaglio gli accordi commerciali con tre paesi - Messico, Corea del Sud e Svizzera.

In proposito, il commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan ha dichiarato: "Questi tre accordi da soli hanno permesso un aumento delle esportazioni agroalimentari dell'UE di oltre 1 miliardo di euro, apportando un valore aggiunto di 600 milioni di euro nel settore agroindustriale. Allo stesso tempo, l'aumento delle esportazioni ha sostenuto migliaia di posti di lavoro in tutta l'UE, la maggior parte dei quali nel settore agroalimentare, inclusa l'agricoltura primaria. Queste cifre mostrano chiaramente che accordi commerciali ambiziosi ed equilibrati risultano favorevoli per i prodotti alimentari e l'agricoltura europea."

La commissaria per il Commercio Cecilia Malmström ha dichiarato: "Gli accordi commerciali, se ben fatti, sono una forza positiva per i nostri agricoltori e produttori di alimenti. Questo studio fornisce inoltre importanti indicazioni su come continuare a ridurre la burocrazia inutile ed eliminare gli ostacoli all'avanzamento dei nostri negoziati commerciali."

Lo studio dimostra che gli accordi hanno contribuito a intensificare gli scambi in entrambe le direzioni, con un aumento delle esportazioni dell'UE e un incremento delle importazioni di prodotti provenienti da questi tre paesi, offrendo ai consumatori e alle imprese dell'UE un maggiore accesso ai prodotti agroalimentari.

In particolare, lo studio indica che l'aumento delle importazioni in questione ha un impatto limitato sulla produzione interna dell'UE, poiché rispecchia soprattutto una sostituzione delle importazioni provenienti da altri paesi terzi o un aumento dei consumi dell'UE.

In particolare, con riguardo ai tre accordi, lo studio evidenzia quanto segue:

  • L'accordo tra l'UE e il Messico ha comportato un aumento di 105 milioni di euro delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell'UE nel 2013, tre anni dopo la soppressione di tutte le barriere commerciali che le parti si erano impegnate ad eliminare nell'accordo. Si tratta per la maggior parte di alimenti trasformati e bevande. Le importazioni supplementari per un valore di 316 milioni di euro registrate nello stesso anno erano per lo più costituite da prodotti di base. Lo studio identifica inoltre potenzialità per il settore agricolo dell'UE conseguenti a un'ulteriore riduzione delle attuali tariffe e barriere. La questione viene ora affrontata nel quadro dei negoziati volti ad attualizzare l'accordo UE-Messico.
  • Sebbene non ancora pienamente attuato, l'accordo di libero scambio (ALS) UE-Corea del Sud ha dato luogo a esportazioni agroalimentari supplementari dell'UE del valore di 439 milioni di euro nel 2015 (l'ultimo anno per cui sono disponibili dati), soprattutto sotto forma di prodotti di base. Le importazioni supplementari del valore di 116 milioni di euro registrate nello stesso anno erano per lo più costituite da alimenti trasformati e bevande.
  • Gli accordi UE-Svizzera sul commercio di prodotti agricoli e di prodotti agricoli trasformati hanno consentito congiuntamente un aumento delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell'UE pari a 532 milioni di euro nel 2010, ossia tre anni dopo la loro piena attuazione. Si è trattato per la maggior parte di alimenti trasformati e bevande. Le importazioni supplementari per un valore di 1,17 milioni di euro erano costitu
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