Risoluzione in commissione 7-01221
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Lunedì 20 marzo 2017, seduta n. 762
La XIII Commissione,
premesso che:
la produzione europea di riso ammonta a 1,8 milioni di tonnellate annue per un fatturato annuo di circa 3 miliardi di euro. L'Italia è il maggior produttore di riso con i suoi 234 mila ettari coltivati a riso, 4.265 aziende risicole, 100 industrie risiere per un fatturato annuo di 1 miliardo di euro;
la filiera risicola europea presenta delle peculiarità che la distinguono dalle filiere risicole del resto del mondo; infatti, è caratterizzata da:
a) un'elevata specializzazione;
b) un fondamentale ruolo di gestione delle acque, garantendone la disponibilità nel lungo termine;
c) un'importante valenza ambientale in termini di riduzione dell'inquinamento delle acque sotterranee, di preservazione di diverse specie di animali, di prevenzione dei fenomeni alluvionali e di contrasto della salinizzazione dei terreni limitrofi alle foci dei fiumi;
d) un prodotto che non può essere considerato una commodity in quanto rifornisce diversi segmenti di mercato;
e) una valenza storica, sociale e culturale;
la filiera europea del riso sta vivendo in questi anni una profonda crisi aggravata dall'entrata in vigore del regolamento (CE) n. 732/2008 del Consiglio, del 22 luglio 2008, relativo all'applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate (SPG), successivamente aggiornato dal regolamento (CE) n. 978/2012;
il sistema di preferenze generalizzate, istituito dal 1971 per aiutare la crescita dei Paesi in via di sviluppo, è lo strumento con il quale l'Unione europea accorda un accesso preferenziale al proprio mercato ad alcuni Paesi mediante la concessione di una tariffa preferenziale dei dazi applicabili all'atto dell'importazione. Il sistema comprende il cosiddetto regime EBA («everything but arms»), che concede l'accesso senza dazi e contingentamenti a tutti i prodotti provenienti dai Paesi meno sviluppati (Least developed country – LDC), senza limitazioni quantitative e senza dover pagare alcuna tariffa, eccezion fatta per le armi e le munizioni. Per i prodotti sensibili, quali riso, zucchero e banane, è stata prevista una implementazione graduale del regime;
l'aumento anomalo delle importazioni di riso a basso prezzo dai Paesi asiatici sta riducendo i prezzi di mercato del riso prodotto nell'Unione europea al di sotto dei costi di produzione, con gravi danni per le imprese europee;
l'analisi del mercato dalla data di completa liberalizzazione delle importazioni dai PMA (1osettembre 2009) ha infatti evidenziato:
a) una crescita progressiva delle importazioni totali dell'UE (incremento del 65 per cento dalla campagna 2008/2009 alla campagna 2015/2016), raggiungendo il record di 1,34 milioni di tonnellate nella campagna 2015/2016;
b) un rilevante incremento delle importazioni di riso semigreggio Basmati (aumento del 97 per cento dalla campagna 2008/2009 alla campagna 15/16);
c) un aumento spropositato sia delle importazioni di risone dai Paesi africani, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) (crescita del 5.650 per cento dalla campagna 2008/2009 alla campagna 2015/2016) sia delle importazioni di riso lavorato dai PMA (aumento del 4.440 per cento dalla campagna 2008/2009 alla campagna 2015/2016);