“Accogliamo con favore che, al centro delle discussioni, ci sia il tema della semplificazione e che i ministri dell’Agricoltura si rendano conto che questa Pac è troppo burocratizzata – ha proseguito Giansanti -. Va rivisto, in quest’ottica, anche il greening che rappresenta un aggravio per gli agricoltori con vincoli ed ingiustificate complessità procedurali che caratterizzano l’attuazione delle misure di sviluppo rurale”. “Ma è l’attuale politica dell’inverdimento che non ci convince – ha osservato –. Occorre agire con logiche di sostenibilità ambientale a largo raggio, comprendendo tutte le best practice attuabili dalle imprese”.
“Servono poi – ha detto Massimiliano Giansanti - misure efficaci per stabilizzare i redditi agricoli e strumenti anticrisi, su base mutualistica ed assicurativa, effettivamente praticabili, che tengano conto che la volatilità dei prezzi ed i cambiamenti climatici espongono gli agricoltori a sempre nuovi scenari di rischio”.
“E’ essenziale infine che il dibattito e le proposte siano sostenuti da dati e valutazioni oggettive basati sull’attuazione della riforma del 2013 in questi primi anni – ha concluso il presidente Giansanti -. A tale proposito si deve purtroppo rilevare, con disappunto, che mancano dati pubblici ufficiali e dettagliati che consentano una valutazione con elementi concreti alla mano”.