Il contratto di rete agricolo – spiega Confagricoltura - consente alle imprese di mettere in comune i fattori (terreni, macchinari, strutture produttive) per accrescere e migliorare la produzione agricola, divisa in natura, cioè ripartita fra le imprese agricole secondo quote stabilite dal contratto di rete. È un istituto innovativo nel nostro sistema produttivo e realizza un modello di collaborazione tra imprenditori che consente loro di realizzare progetti ed obiettivi condivisi, nell’ottica di incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato.
“Ora - conclude Confagricoltura - giunge un nuovo importante tassello in un quadro normativo e tributario diretto a favorire i processi di aggregazione fra le imprese, che può aiutare le PMI agricole ad aumentare la produttività e conquistare nuovi mercati”.