16-11-2017
Per il dopo-Brexit Londra punta tutto sull'innovazione
Tornare alle tradizioni e affrontare le sfide dell'agricoltura di oggi attraverso l'innovazione
Per il dopo-Brexit Londra punta tutto sull'innovazione
Unire l'innovazione tecnologica alle tradizioni secolari dell'agricoltura britannica. E' questa la strategia per il dopo-Brexit che il ministro dell'Agricoltura della Gran Bretagna, George Eustice, ha delineato durante il World Agri-Tech Innovation Summit che si è tenuto a Londra il 17-18 ottobre e che ha portato nella capitale inglese aziende, startup e investitori. Tra neppure due anni Londra lascerà l'Unione europea e dunque il governo di Sua Maestà tornerà titolare della politica agricola britannica a 360 gradi. Ma per fare cosa?
"Una volta che avremo lasciato l'Unione europea avremo davvero l'opportunità di ripensare dalle fondamenta il settore agricolo britannico", ha spigato ad AgroNotizie il ministro George Eustice. "E la Gran Bretagna ha sempre pensato che intensificare l'adozione delle nuove tecnologie, come quelle digitali o genetiche, sia la strada giusta per rendere le aziende agricolepiù produttive e profittevoli. Crediamo che questa sia una grande opportunità e vogliamo essere protagonisti in questa fase".
Senza i vincoli europei, secondo Eustice, per Londra sarà dunque più semplice dare delle risposte agli agricoltori quando si tratta di trovare soluzioni innovative per combattere le infestanti o proteggere le colture da malattie e insetti. L'innovazione è al centro della strategia britannica per il rilancio del settore primario e il governo di Theresa May ha già stanziato 93 milioni di sterline (circa 104 milioni di euro) per supportare 122 progetti di ricerca. E altri 67 milioni sono stati investiti per incentivare l'innovazione nelle aziende agricole.
Per Eustice innovazione significa approccio digitale all'agricoltura, precision farming, ma anche miglioramento genetico per avere un'agricoltura più produttiva e sostenibile. "Quando si parla di genetica noi abbiamo sempre adottato un approccio basato sulle evidenze scientifiche. Quando ci sono prove che confermano che questi organismi sono sicuri credo che dovremmo essere così di ampie vedute da utilizzarli", spiega ad AgroNotizie Eustice