Confagricoltura Alessandria
30-01-2018
Biologico, il trend è in continua espansione
Il 2017 si conferma l’anno del biologico. Gli ultimi dati di scenario presentati al Marca di Bologna
Biologico, il trend è in continua espansione

Biologico, il trend è in continua espansione

Il 2017 si conferma l’anno del biologico. Gli ultimi dati di scenario presentati al Marca di Bologna da Silvia Zucconi, responsabile Market Intelligence di Nomisma nell’ambito del convegno Il treno del biologico è partito (e nessuno lo ferma più), promosso da AssoBio (www.assobio.it), Nomisma e FederBio Servizi, non lasciano alcun dubbio: il trend è in continua espansione.

“Abbiamo lavorato molto in questi anni e il risultato è davvero entusiasmante, ma abbiamo ancora molto altro da fare.” commenta il presidente nazionale di Assobio, Roberto Zanoni osservando i risultati della ricerca di Nomisma – “È finito il tempo in cui quando si parlava di bio si pensava ad un gruppo di ragazzotti che coltivavano le zucche per salvare la terra. Oggi c’è un ampio ritorno dei giovani all’agricoltura e la scelta di questi ultimi è sostanzialmente biologica: solo dal 2013 al 2016 il numero di aziende agricole biologiche è aumentato del 40%, mentre nell’agricoltura tradizionale in vent’anni l’ISTAT ha registrato un crollo del 46%. Il biologico non è un ritorno al passato ma rappresenta il futuro! ”.

Bilancio d’annata più che positivo: l’insight di Nomisma mostra che le vendite di biologico in Italia hanno raggiunto i 3,5 miliardi nel mercato domestico (+ 15% rispetto al 2016 e + 153% rispetto al 2008) a cui si aggiunge il dato dell’export del bio made in Italy che vale quasi 2 miliardi e pesa per un 5% (+ 16% rispetto al 2015, + 408% rispetto al 2008) sul totale dell’export agroalimentare italiano (la cui crescita rispetto al 2008 si ferma al + 45%). Le vendite bio (domestiche + export) hanno superato i cinque miliardi (+ 9% rispetto al 2016 e + 218% rispetto al 2008).

Ma il 2017 è stato soprattutto l’anno del boom dei prodotti biologici nella GDO (+ 16,6%, giro d’affari di 1 miliardo e 451 milioni – dati Nielsen) con un + 14% di vendite negli ipermercati e un + 18% nei supermercati. Balzo importante - soprattutto se letto a confronto con la crescita assai più limitata dell’intera categoria food & beverage (+ 2,8%) - nonostante una pressione promozionale inferiore del bio (media 21%) rispetto all’alimentare convenzionale (media 31%). La crescita emerge anche dal ruolo del bio sul carrello della spesa: nel 2017 la spesa bio incide per il 3,4% sugli acquisti alimentari, quota più che quadrupla rispetto al peso registrato nel 2000 (0,7%).

“I numeri parlano di una progressiva e imponente affermazione e il bio – continua Zanoni – è destinato a crescere nelle mense, nei mercatini, on line, nei negozi specializzati, nella grande distribuzione, in sostanza in tutti i canali d’acquisto. È importante far presente che nel nostro settore non è sufficiente lavorare bene ma è necessario assicurarsi che anche gli altri facciano lo stesso. Ora il nostro compito è rispondere con estrema coerenza alle aspettative del consumatore e continuare a tenere in sicurezza l’intera filiera. Dobbiamo comportarci tutti in maniera corretta: per vincere e mantenere la fiducia del consumatore non vanno commessi errori”.

Il presidente di AssoBio ha ricordato che non si possono nemmeno creare disagi a chi produce: “Dobbiamo pagare gli agricoltori in modo corretto. Non possiamo permetterci che il bio retroceda perché non c’è rispetto degli standard. I contadini devono poter continuare a vivere del loro lavoro, non possiamo indurre qualcuno a sgarrare per far quadrare il bilancio. Abbiamo lavorato molto sulla nuova proposta di legge sull’agricoltura biologica che è passata alla Camera con consensi bipartisan, purtroppo per motivi tecnici il Senato non l’ha approvata prima della fine della legislatura. Ma con la prossima p
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