“Oggi stanno cambiando gli stili di vita anche nell’alimentazione - ha spiegato Giansanti – e le imprese agricole devono sempre di più recepire le nuove esigenze dei consumatori, orientati a monodosi, prodotti pronti all’uso e porzionati, che permettono di calibrare le diete e ridurre gli sprechi.”
“L’innovazione inoltre contribuisce a ridurre lo spreco nei campi – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. Bioeconomia, agricoltura di precisione, digitalizzazione e agroenergie, infatti, danno un forte contributo in questo senso, attraverso, ad esempio, il risparmio energetico e un utilizzo attento dell’acqua e della chimica (sempre più ridotto perché avviene in modo mirato).”
Confagricoltura ha sostenuto fortemente la legge antispreco 166/2016. Ad essa ora andrebbe unito un provvedimento che favorisca pure la diffusione di nuovi macchinari per la raccolta e la conservazione, che faciliti il riuso dei prodotti agricoli non commercializzabili per altri fini.