Quindi la dimenticanza o la distrazione dell’acquirente (e del notaio) può costare molto cara. La linea dura sulle agevolazioni fiscali destinate a coltivatori diretti e Iap è nota da tempo: si sono susseguite numerose sentenze che disconoscono il diritto alle agevolazioni a coltivatori che si sono dimenticati di confermare la condizione agevolativa (Iap definitivo e Cd definitivo), nei tre anni successivi alla registrazione dell’atto di compravendita. Nel caso in commento l’agevolazione non era stata invocata nell’atto; nei secondi casi, l’imprenditore, pur essendo coltivatore diretto da decenni precedenti la compravendita, non aveva confermato le agevolazioni invocate e per prassi assegnate provvisoriamente, dimenticandosi di consegnare l’attestato di definitività all’Agenzia.
Il rischio di questa dimenticanza non esiste più: con la riforma del sistema di attribuzione delle agevolazioni ex Ppc, l’acquirente deve richiedere le agevolazioni in fase di stipula dell’atto e ricordarsi di acquisire la qualifica professionale (Cd o Iap), nei 24 mesi dalla stipula del contratto, senza necessità di produrre alcunché all’Agenzia. Una raccomandazione agli Imprenditori agricoli professionali provvisori: la definitività della qualifica deve essere comunque certificata nei 24 mesi dalla Regione, altrimenti le agevolazioni concesse vengono recuperate. A caro prezzo.
Fonte:Agricultura.it