“I rappresentanti degli agricoltori europei – ha sottolineato Giansanti – concordano che non devono essere effettuati tagli alla spesa agricola, anche per permettere all'UE di raggiungere i propri ambiziosi obiettivi in materia di ambiente, competitività, crescita e occupazione”.
Il vertice agricolo di Bruxelles ha posto in evidenza come vi siano una serie di settori politici emergenti che necessitano di nuovi o maggiori finanziamenti per poter rispettare gli impegni assunti dall'Unione (come, ad esempio, la politica climatica e gli obiettivi di sviluppo sostenibile) o per affrontare nuove sfide (come la politica per l’immigrazione).
“Per quanto riguarda la politica agricola, al Praesidium abbiamo concordato che deve restare comune e forte – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. Per questo sono necessarie risorse adeguate e regole univoche. Ci opponiamo fermamente a qualsiasi taglio così come a qualsiasi forma di rinazionalizzazione e di cofinanziamento del primo pilastro della PAC. Così come dobbiamo evitare anche meccanismi di penalizzazione a carico delle imprese di maggiore dimensione come il plafonamento dei pagamenti diretti”.
Il vertice degli agricoltori europei ha discusso anche sulle pratiche sleali nella filiera agroalimentare, a seguito dell’ufficializzazione della proposta di direttiva della Commissione del 12 aprile scorso.
“E’ positivo che in materia di pratiche sleali si definisca un inquadramento giuridico europeo armonizzato – ha commentato Giansanti –. L’importante sarà prevedere norme che tutelino appieno tutti i prodotti agricoli e magari estendere l’elenco delle pratiche sleali vietate”.
A Bruxelles il presidente di Confagricoltura ha poi espresso valutazioni positive per l’accordo bilaterale dell’Unione Europea con il Messico, che prevederà una serie di liberalizzazioni degli scambi commerciali ed anche il riconoscimento reciproco di alcune indicazioni geografiche agroalimentari e del vino europee e messicane (IIGG). “Abbiamo sempre sostenuto che l’intero sistema delle IIGG deve essere riconosciuto nelle intese bilaterali – ha concluso Massimiliano Giansanti - Il nostro mercato è il mond