“Si tratta di una buona performance - commenta l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - che lascia ben sperare, anche se occorrerà attendere i dati definitivi”.
Nondimeno nella prima analisi dell’Istat si evidenziano aspetti che già erano stati fatti rilevare da Confagricoltura in diverse occasioni. Alcuni comparti, come le produzioni olivicole e quelle agrumicole hanno avuto una battuta d’arresto, particolarmente incisiva per l’olio (-36,9%). Così come le produzioni zootecniche registrano un calo di produzione di 0,5%.
Soprattutto permane la preoccupazione di Confagricoltura per il peggioramento della ragione di scambio: i costi sostenuti dagli agricoltori sono aumentati del 4,4% in termini di prezzi; mentre i prezzi dei prodotti agricoli sono aumentati solo dell’1,4% in complesso.
Non riparte decisamente neanche l’occupazione, che registra solo un modesto +0,2%, anche se più significativo è l’aumento dei lavoratori dipendenti su base annua.
In conclusione, per Confagricoltura, il 2018 si chiude con un bilancio positivo - da confermare con i dati definitivi - ma con l’evidenza di una situazione particolarmente difficile per alcuni comparti ed alcuni segnali, come la preoccupante divaricazione dei prezzi costi-ricavi, che ha inciso negativamente sul fronte della competitività delle imprese. Tutti aspetti che devono indurre a prestare attenzione nei mesi a venire.
Primi risultati del settore agricolo italiano nel 2018
Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente
(elaborazione Confagricoltura su dati Istat)
Produzione agricola Di cui: - Olio di oliva - Agrumi - Vini - Zootecnia |
+ 1,5%
-36,9% -6,8% +14,3% -0,5% |
Valore aggiunto |
+2,0% |
Prezzi agricoli |
+1,4% |
Costi (prezzi) |
+4,4% |
Manodopera |
-2,2% |