Amano la cucina italiana ma sono convinti che i nostri formaggi siano 'grassi', addirittura più grassi di quelli prodotti nei rispettivi Paesi.
Amano la cucina italiana ma sono convinti che i nostri formaggi siano 'grassi', addirittura più grassi di quelli prodotti nei rispettivi Paesi.
Ne sono convinti i turisti stranieri che in questi giorni affollano le nostre località turistiche. Secondo un’indagine dell’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., che in collaborazione con Filippo Gallinella (Presidente Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati) ha dato vita al movimento 'Io sto con il Made in Italy’, svolta su 857 turisti provenienti da Germania, Francia, Inghilterra, Benelux, Svezia, Giappone e USA, i formaggi italiani vengono giudicati 'buoni' ma 'ipercalorici’ nel 51% dei casi. In particolare la pensano così i turisti svedesi (53%), giapponesi (45%) e perfino i nostro vicini svizzeri (52%).
Cosa piace invece ai turisti stranieri dei nostri formaggi? Gusto raffinato (34%), varietà offerta (45%), qualità della produzione (55%), adattabilità in vari contesti e con vari piatti (54%), peculiarità organolettiche e nutrizionali che ne fanno, per alcuni, ottimi alimenti anche per i bambini in periodo di svezzamento (29%).
Un consumatore estero su tre teme addirittura di essere allergico ai formaggi italiani. In alcuni casi, come quello della mozzarella, gli intervistati temono siano 'inquinati', a loro avviso, dalla vicinanza con la 'Terra dei fuochi'. Alcuni lamentano l'uso scarso della lingua inglese nelle etichette (18%).
Un turista su due ignora che quasi sempre la produzione viene disciplinata secondo precise disposizioni legislative con osservanza degli usi locali.
I nostri formaggi più apprezzati sono:
Solo un turista su dieci conosce fino in fondo le caratteristiche positive dell’uso dei formaggi, ne elenchiamo cinque:
Questo il commento di Klaus Davi: «Ci sono pregiudizi diffusi dalla cattiva informazione e dalla concorrenza dei prodotti esteri che dovrebbero preoccupare i consorzi e le autorità competenti. Per questo sarebbe opportuno approfittare della venuta di milioni di turisti in Italia per far capire loro che certe notizie non sono corrette».
Fonte: agricolae.eu