Confagricoltura Alessandria
04-11-2020
Il Parlamento europeo si è espresso sulle proposte di regolamento della Pac post 2020
Il Parlamento europeo si è espresso sulle proposte di regolamento della Pac post 2020

Il Parlamento europeo si è espresso sulle proposte di regolamento della Pac post 2020

Il Parlamento europeo riunito in seduta Plenaria ha votato, tra il 21 ed il 23 ottobre, le relazioni predisposte dai deputati relatori della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale. La relazione sul regolamento sui piani strategici è stata approvata con 425 voti favorevoli, 212 voti contrari e 51 astensioni. La relazione sul regolamento sull’Ocm è stata approvata con 463 voti favorevoli, 133 voti contrari e 92 astensioni. La relazione sul regolamento sul finanziamento, la gestione e il monitoraggio della Pac è stata approvata con 434 voti favorevoli, 185 voti contrari e 69 astensioni. Il Parlamento europeo ha così adottato la propria posizione negoziale.
I deputati hanno confermato un cambiamento politico che dovrebbe far corrispondere meglio la Pac ai bisogni dei singoli Stati membri, ma insistono nel mantenere parità di condizioni in tutta l’Ue. Ai governi nazionali spetterà la redazione di piani strategici, approvati poi dalla Commissione, in cui delineare le modalità concrete di attuazione degli obiettivi dell’Ue. La Commissione valuterà i risultati, e non soltanto la loro conformità alle norme dell’Ue.
In generale, i deputati hanno confermato che il 60% del budget del primo pilastro sia destinato al pagamento disaccoppiato di base.
Gli obiettivi dei piani strategici sono perseguiti in linea con l’Accordo di Parigi.
Il Parlamento ha rafforzato le pratiche rispettose del clima e dell’ambiente obbligatorie, la cosiddetta condizionalità, che gli agricoltori devono applicare per poter beneficiare dei pagamenti diretti. Inoltre, i deputati intendono dedicare almeno il 35% del bilancio per lo sviluppo rurale a qualsiasi tipo di misura legata al clima o all’ambiente. Mentre almeno il 30% del bilancio per i pagamenti diretti sarà destinato agli eco-schemi volontari per gli agricoltori.
Di seguito le decisioni specifiche.
• Le misure implementate con gli eco-schemi, dovranno riguardare non solo l’ambiente e il clima, ma anche ulteriori miglioramenti del benessere degli animali, andando oltre la proposta originale della Commissione.
• Attraverso gli eco-schemi saranno finanziate azioni volte ai seguenti obiettivi: clima, riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, aumento del sequestro del carbonio, miglioramento della qualità dell’acqua, riduzione dell’erosione del suolo, riduzione delle emissioni, miglioramento e protezione della biodiversità, riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari, miglioramento del benessere degli animali, la gestione dei nutrienti, il miglioramento della biodiversità animale e vegetale e il mantenimento delle zone umide e delle torbiere.
• Il 5% delle terre arabili dovrà essere destinato ad aree non produttive ed elementi del paesaggio che favoriscono la biodiversità, nel quadro degli impegni di condizionalità, mentre un ulteriore 5% di aree a set-aside potrà avere un sostegno tramite gli eco-schemi e le misure agro-climatico-ambientali dello sviluppo rurale.
• E’ confermato un sostegno per le aree soggette a vincoli naturali.
• Confermato anche l’obbligo di mantenere le superfici dichiarate come prati permanenti a livello nazionale, regionale, sub-regionale e di azienda agricola con una variazione massima del 5%.
• Introdotto nella condizionalità l’impegno per la conservazione e la protezione delle zone umide e delle torbiere.
• Il nuovo impegno di condizionalità sulla rotazione delle colture dovrà essere rispettato da tutte le aziende agricole, ad eccezione di quelle con meno di 10 ettari di seminativo, con l’ulteriore esonero per le aziende con colture sommerse ed erbai di leguminose foraggere, negli stessi termini degli attuali esoneri previsti per diversificazione e AIE dagli artt. 44 e 46 del vigente Reg. (UE) n.1307/2013.
• Introdott

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