Confagricoltura Alessandria
03-03-2021
Nuovo presidente nazionale dei suinicoltori di Confagricoltura
Nuovo presidente nazionale dei suinicoltori di Confagricoltura

Nuovo presidente nazionale dei suinicoltori di Confagricoltura

Rudy Milani, 43 anni, trevigiano di Zero Branco, è stato nominato presidente della Federazione Nazionale di Prodotto degli allevamenti suini di Confagricoltura. Titolare di un allevamento di 440 scrofe a ciclo chiuso, Milani è stato chiamato a occuparsi di un settore messo a dura prova dall’emergenza Covid, ma con tutte le carte in regola per competere sul mercato mondiale.
Nell’ultimo decennio il comparto ha compiuto passi da gigante in termini di attenzione al benessere animale e ambientale, con un adeguamento di allevamenti piccoli e grandi agli elevati standard dettati dalla normativa e l’importante sfida vinta sul fronte antibiotici, con una riduzione che in media tocca il 40% ma arriva a punte dell’80%.
La suinicoltura italiana, legata alla salumeria dop, è andata in crisi per il lockdown e nel 2020 la chiusura del canale Horeca ha fatto crollare del 40% i consumi totali. I costi di produzione sono in aumento, mentre i prezzi sono in caduta libera.
Per Confagricoltura occorre lavorare sul sistema di certificazione di qualità nazionale che riguarderà tutto il comparto zootecnico per essere ancora più incisivi per quanto riguarda l’export. Bisognerà inoltre battersi per il controllo della fauna selvatica, data la diffusione rapida in Europa della peste suina, che non contagia l’uomo ma si propaga velocemente tramite i cinghiali infetti. Il numero degli ungulati è fuori controllo e causa danni enormi ai raccolti, oltre che rischi per l’incolumità umana. “Bisogna adottare misure di contenimento efficaci – sottolinea Confagricoltura - con catture e abbattimenti mirati, per evitare il diffondersi di una malattia catastrofica quale la peste suina negli allevamenti, che comporta l’abbattimento immediato di tutti i capi e il blocco delle esportazioni di carni suine e derivati. Il malaugurato diffondersi di un’epidemia di peste suina in Italia condannerebbe a morte le aziende di allevamento e una quota importante dell’export agroalimentare nazionale, che vale 8 miliardi”.
In Piemonte attualmente l’allevamento suino interessa 2.012 aziende che allevano 1.270.149 capi suini. La maggior concentrazione di animali si registra in provincia di Cuneo, con 821 allevamenti e 893.411 capi allevati, seguita da Torino con 609 aziende e 213.143 capi.
Complessivamente in Italia sono attive circa 32.000 imprese di allevamento suino con 8.543.029 capi.

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