Confagricoltura Alessandria
30-06-2021
La Transizione Ecologica del Piemonte per un futuro sostenibile

L’evento, organizzato da Regione Piemonte, ha visto l’intervento del Ministro Roberto Cingolani

La Transizione Ecologica del Piemonte per un futuro sostenibile

La Transizione Ecologica del Piemonte per un futuro sostenibile

L’evento, organizzato da Regione Piemonte, ha visto l’intervento del Ministro Roberto Cingolani. Marnati: “Come Regione abbiamo già anticipato la transizione ecologica”

 

Un’intera giornata di lavori per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica del Piemonte, uno dei grandi pilastri su cui si gioca la partita della trasformazione economica, sociale e ambientale del territorio per un “presente” sostenibile, attraverso il tracciamento di un percorso in grado di coniugare rilancio economico e sostenibilità ambientale. Dalla transizione energetica alla mobilità sostenibile, da un sistema produttivo che abbandoni i vecchi modelli per abbracciarne uno nuovo che abbia al centro l’ambiente ma anche la sostenibilità sociale e la resilienza dei territori ad un’agricoltura rispettosa delle risorse ambientali.

 

L’evento, organizzato da Regione Piemonte, si è articolato in due momenti distinti. Nella sessione mattutina, moderata da Paolo Griseri, vicedirettore de La Stampa, l’intervento, in videocollegamento, del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

 

“La transizione è un viaggio che dura un bel po’, è una trasformazione epocale – ha spiegato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani - è essenziale impostare molto bene il lavoro: il PNRR dura 5 anni, è il primo stadio motore, che ci fa da acceleratore e ci fa decollare per viaggiare per i successivi 25 anni, che dovremo gestire con le nostre forze e con i giusti piloti”. “Dobbiamo lavorare per una grande trasformazione nella mobilità, nei sistemi produttivi, in quelli di produzione dell’energia e per lo smaltimento dei rifiuti – ha aggiunto – L’urgenza è quella di tenere sotto controllo la produzione di C02 antropomorfa per impedire che la temperatura, entro fine secolo, si innalzi oltre un grado e mezzo, perché la vita potrebbe essere addirittura compromessa. Per evitare di produrre C02 si deve quindi passare da una transizione che per forza di cose richiederà molto tempo. I target da seguire sono fissati a livello internazionale: nel 2030 dovremo aver ridotto del 55% le emissioni di CO2, per arrivare a saldo zero nel 2050”.

 

“La transizione ecologica è uno dei temi di maggiore attualità e su cui la politica non solo regionale, ma anche nazionale oggi ha il compito di fare scelte e dare indirizzi precisi per il nostro Paese - ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Transizione ecologica è anche parola che ci ricorda che tutto oggi deve essere sostenibile. Non solo perché è giusto ed etico nei confronti delle nostre vite e del nostro pianeta, ma anche perché è la chiave vincente per promuovere in Italia e nel mondo l’eccellenza di tutto ciò che nasce in questa nostra splendida terra”.

 

“Dobbiamo avere un approccio lungimirante e non guardare solo agli obiettivi di decarbonizzazione che arrivano dall'Europa (taglio della CO2 del 55% entro il 2030) – ha detto il senatore Paolo Arrigoni, membro della 13° Commissione Permanente del Senato della Repubblica -  Il nostro paese deve avere anche altri obiettivi: la riduzione del costo della bolletta elettrica, la diminuzione della nostra dipendenza energetica dall'estero, diversificare gli approvvigionamenti e garantire la sicurezza e la resilienza del nostro sistema energetico. La transizione ecologica non può prescindere dal consolidamento delle nostre filiere nazionali e dalla creazione di nuove. Bisogna quindi agire con pragmatismo, abbandonando le ideologie spesso anti impresa e contemperando la sostenibilità ambientale con quella econ

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