Il decreto 21 ottobre 2021 proroga fino al 31 dicembre 2021 la disposizione che equipara alla malattia
Il decreto 21 ottobre 2021 proroga fino al 31 dicembre 2021 la disposizione che equipara alla malattia (ai fini del trattamento economico), il periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva dai lavoratori dipendenti del settore privato.
Inoltre la disposizione riconferma fino al 31 dicembre 2021 – sia pure con alcune differenze – gli speciali congedi COVID per i genitori lavoratori (dipendenti ed autonomi) in caso di DAD, di infezione da SARS-COV-2, e di quarantena dei figli, con regole diverse a seconda dell’età dei minori;.
Il decreto prolunga ulteriormente la possibilità di accedere ad alcune tipologie di trattamenti di integrazione salariale (FIS, CIG in deroga e CIG per imprese tessili) per fronteggiare le situazioni di difficoltà che ancora permangono a seguito dell’emergenza COVID per il periodo tra il 1° ottobre e il 31 dicembre 2021.
Infine il decreto mantiene preclusa la possibilità di procedere a licenziamenti per giustificato motivo oggettivo per i datori di lavoro che presentano domanda di integrazione salariale ai sensi di questa nuova disposizione; per gli altri datori di lavoro, invece, il divieto di licenziamento viene meno col 1° novembre 2021.