Confagricoltura Alessandria
16-11-2021
Confagricoltura: le ragioni dell’opposizione al Deposito Nazionale di scorie nucleari

Ottavo appuntamento, ieri in diretta streaming, del Seminario Nazionale per la localizzazione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi

Confagricoltura: le ragioni dell’opposizione al Deposito Nazionale di scorie nucleari

Confagricoltura: le ragioni dell’opposizione al Deposito Nazionale di scorie nucleari

Ottavo appuntamento, ieri in diretta streaming, del Seminario Nazionale per la localizzazione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. 
La sessione territoriale dedicata al Piemonte, regione coinvolta nella procedura di consultazione pubblica in corso con otto aree potenzialmente idonee a ospitare la struttura, individuate nella CNAPI (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee). 
Ai lavori hanno partecipato i portatori di interessi, in rappresentanza di vari soggetti del territorio, tra i quali enti, comuni, università e associazioni. Tra gli interventi segnaliamo quelli di Paolo Bertolotto, responsabile dell’Area Politico Economica di Confagricoltura Piemonte e Sergio Dezzutto, produttore vitivinicolo titolare dell’Azienda Agricola Santa Clelia di Mazzè, associata a Confagricoltura Torino, vice presidente del Consorzio di tutela dei Vini Caluso, Carema e Canavese.
Nel suo intervento Paolo Bertolotto ha  ricordato che In Piemonte sono già allocati 3 siti dove hanno sede 4 impianti rappresentativi di tutto il ciclo del combustibile nucleare: impianto ex FN-SO.G.I.N. di Bosco Marengo, impianto EUREX-SO.G.I.N. di Saluggia, Deposito Avogadro di Saluggia e Centrale Nucleare “E. Fermi” - SO.G.I.N. di Trino. “Entrando nel merito delle osservazioni – ha aggiunto il rappresentante di Confagricoltura Piemonte - occorre rilevare che l’agricoltura è il settore che paga il danno più rilevante alla costruzione del Deposito di scorie nucleari e del Parco tecnologico.  Le aree individuate in Piemonte sono, infatti, estremamente interessanti dal punto di vista produttivo, nel quale si realizzano produzioni foraggere e cerealicole che costituiscono la materia prima essenziale per lo sviluppo della filiera zootecnica da latte e da carne. Altre aree si avvicinano ai siti tutelati dall'Unesco oppure, nel caso di Mazzè – Caluso, ad aree vitate di pregio a poche centinaia di metri da un parco naturale con all’interno un lago”. 
Quest’ultimo aspetto è stato ripreso da Sergio Dezzutto, vice presidente Consorzio di tutela dei vini di Caluso Carema e Canavese, il quale ha sottolineato come il territorio di Caluso e Mazzè ricada all’interno dei 36 comuni destinati alla produzione dell’Erbaluce di Caluso docg. “Un sito di scorie nucleari su un territorio così fragile dal punto di vista idrogeologico e così importante per quanto attiene alla qualità delle produzioni agricole ottenute – ha detto Dezzutto – comprometterebbe irrimediabilmente le potenzialità di un territorio straordinario che ha invece bisogno di una grande attenzione”.
Gli interventi sono stati registrati e sono disponibili su YouTube. Per vederli basta andare sul sito https://www.youtube.com/watch?v=yk0tpEZvO28 e posizionare il cursore al punto 4.05.00 (quattro ore e 5 minuti dall’avvio): verrete così condotti all’intervento di Paolo Bertolotto di Confagricoltura Piemonte e, subito dopo, a quello di Sergio Dezzutto, vicepresidente del Consorzio di tutela dei vini di Caluso, Carema e Canavese.

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