Gli acquisti di terreni sono in ripresa ma i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili, indeboliti dall’inflazione
Gli acquisti di terreni sono in ripresa ma i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili, indeboliti dall’inflazione: al contrario delle locazioni che sono invece decollate sulla scia della diffusione dell’agrivoltaico. Il mercato fondiario è tornato a crescere: è aumentato del 59% nel 2021 rispetto al 2020, secondo i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare, con punte del 70% nelle regioni del Nord Ovest e del Centro Italia. I dati dell'Agenzia delle entrate confermano la tendenza anche nel 2022 con un’ulteriore crescita del 15% nel primo trimestre. Per le attività di compravendita, c’è un aumento del 30% degli atti registrati.
Sul mercato degli affitti, i prezzi si aggirano fra i 2.500 e i 3.500 euro all’ettaro all'anno con contratti minimi di 20 anni. Secondo l’ultimo censimento dell’Istat metà della superficie agricola nazionale è ormai coltivata da aziende con contratti d’affitto (5 milioni di ettari) o di comodato gratuito (1,2 milioni ettari). L’incremento negli ultimi dieci anni è stato del 27%, mentre le aziende con terreni solo in proprietà si sono ridotte drasticamente sia come numero (-44%) che come estensione (-28%), a fronte di una crescita di quelle con terreni solo in affitto del 39% in numero e del 63% in superficie.