Con il Decreto 27 settembre 2023, il governo ha stabilito la programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023- 2025.
Con il Decreto 27 settembre 2023, il governo ha stabilito la programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023- 2025.
I criteri in questione, validi sia per il lavoro subordinato ordinario, sia per le esigenze di carattere stagionale, come anche per il lavoro autonomo sono:
a) progressiva riduzione del divario tra l’entità dei flussi di ingresso e il fabbisogno del mercato del lavoro rilevato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in base a una programmazione, in logica incrementale nel triennio, coerente con la capacità di accoglienza e di inserimento dei lavoratori stranieri nelle comunità locali;
b) estensione dei settori economici considerati nella programmazione dei flussi di ingresso;
c) potenziamento degli strumenti di formazione nei Paesi di origine dei lavoratori stranieri;
d) incentivazione di modalità di collaborazione, con i Paesi di origine e di transito dei flussi migratori verso l’Italia volti a facilitare la migrazione regolare e a contrastare quella irregolare;
e) incentivazione degli ingressi di lavoratori con alta qualificazione professionale;
f) sostegno agli ingressi per lavoro di apolidi e rifugiati riconosciuti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati o dalle autorità competenti nei Paesi di primo asilo o di transito. Pertanto, le quote ammesse in Italia, di cittadini stranieri residenti all’estero, sono: 136 mila unità per l’anno 2023; 151 mila unità per l’anno 2024; 165 mila unità per l’anno 2025.