La proposta di regolamento sulla riduzione dei pesticidi, che avrebbe dovuto portare a un dimezzamento del loro uso entro il 2030, è tra i provvedimenti che Confagricoltura
La proposta di regolamento sulla riduzione dei pesticidi, che avrebbe dovuto portare a un dimezzamento del loro uso entro il 2030, è tra i provvedimenti che Confagricoltura, fin da subito, ha contestato insieme con le principali associazioni europee degli agricoltori.
“È stata accolta una richiesta avanzata da tempo dalla nostra Organizzazione per salvaguardare il potenziale produttivo del nostro settore. Prendiamo atto positivamente che la Commissione europea ha scelto di dare ascolto alle proteste in corso in numerosi Stati membri. Ora occorre andare avanti su questa strada”.
È il commento del presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, sull’annuncio della presidente Von der Leyen che proporrà al Collegio dei commissari il ritiro formale della proposta di regolamento per ridurre della metà, entro il 2030, l’utilizzo dei fitofarmaci.
In Italia, il taglio avrebbe potuto superare addirittura il 60 per cento.
“La nostra linea è chiara. Il ricorso alle medicine delle piante nei processi produttivi va ridotto, come già si sta verificando, ma ogni divieto deve prevedere un’alternativa valida sotto il profilo tecnico ed economico, volgendo in ogni caso l’attenzione a un modello di produzione più sostenibile” evidenzia Allasia.
“Il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci dimostra che la soluzione dei problemi che stanno affrontando gli agricoltori vanno risolti in larga misura a Bruxelles. Per questo prenderemo parte come Federazione regionale all’assemblea straordinaria convocata il 26 febbraio proprio nella capitale belga per far sentire la nostra voce”.
Confagricoltura Piemonte sottolinea che un prossimo importante passo sarebbe sospendere l’entrata in vigore delle nuove misure in materia di emissioni industriali, estese agli allevamenti e rivalutare le norme sul ripristino della natura.
I testi potranno essere rivisti alla luce dei risultati del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura promosso dalla Commissione UE che per coerenza, dovrà aprire nuovi spiragli in direzione degli imprenditori agricoli europei.