Ci sono alcune situazioni di illegalità che rovinano l’immagine delle imprese agricole, la gran parte delle quali invece opera regolarmente e nella conformità” lo ha detto il presidente di Confagricoltura Piemonte
Ci sono alcune situazioni di illegalità che rovinano l’immagine delle imprese agricole, la gran parte delle quali invece opera regolarmente e nella conformità” lo ha detto il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia a commento della notizia di queste ultime ore, che vede la zona delle Langhe e del Roero sotto i riflettori per alcuni episodi di caporalato nelle vigne.
Nel 2019, Confagricoltura Piemonte ha sottoscritto un Protocollo d'intesa per la promozione del lavoro regolare in agricoltura, con la Regione Piemonte e con altre associazioni di categoria e gruppi che tutelano i diritti dei lavoratori, tutt’ora valido. “Confagricoltura continua a ribadire il proprio impegno contro il lavoro nero e il caporalato nel settore primario. Un impegno che vede attiva la Confederazione a tutti i livelli, nazionale e locale, e che acquista ulteriore rilevanza in virtù della propria rappresentanza sindacale. Confagricoltura è infatti la prima organizzazione in Italia per la quota di giornate lavoro versate all’INPS, ovvero per numero di dipendenti nelle aziende agricole; non è un caso, infatti, che i rinnovi dei contratti di lavoro nazionali, regionali e provinciali vengano da sempre firmati nelle sedi di Confagricoltura” evidenzia Allasia.
Nel proprio Codice Etico, inoltre, l’Organizzazione adotta interventi per la promozione della dignità dei lavoratori e prevede misure di espulsione immediata per eventuali casi acclarati di ricorso al caporalato da parte di aziende associate. Il tessuto agricolo imprenditoriale piemontese ha subito, negli ultimi sei anni, una diminuzione del numero di aziende di circa il 13%, passando dai 46.667 del 2018 alle 40.801 del 2023; per contro la SAU (Superficie Agricola Utilizzata) si è mantenuta più o meno costante e il numero degli operai agricoli dipendenti è in leggero aumento, concentrati in particolare nella provincia di Cuneo, seguita da Asti, Alessandria e Torino.
“Riflettendo sulle necessità del settore primario piemontese, spicca l’obiettivo raggiungibile con l’ausilio di tutta la filiera dell’agroalimentare coinvolta a vario titolo, di un sistema produttivo socialmente, economicamente e ambientalmente sostenibile, che garantisca prodotti di eccellenza riconosciuti tali in tutto il Mondo, con prezzi accessibili e sicuri per il consumatore finale, che promuova azioni concrete per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro stagionale e per una migliore qualità della vita dei braccianti” ha concluso Allasia.
Confagricoltura Piemonte rimarca la necessità di una sinergia tra le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori per difendere condizioni di lavoro dignitose e sicure e per una migliore gestione di domanda e offerta di lavoro, a tutela della legalità e lontano da chi opera nell'ombra.