14-04-2010
Lo strumento per reddito e mercato
Una commerciale nazionale che risponda a criteri di efficienza gestionale e minimizzazione dei costi di struttura.
Lo strumento per reddito e mercato
Una commerciale nazionale che risponda a criteri di efficienza gestionale e minimizzazione dei costi di struttura. Questa la risposta operativa contenuta nel Piano per la competitività e la modernizzazione delle imprese messo a punto da Confagricoltura con lo scopo di ridurre il peso economico dell’acquisto dei mezzi tecnici sostenuto dalle aziende e contestualmente dare più valore alle produzioni agricole attraverso maggior dinamismo nella fase di commercializzazione.
Il sistema distributivo dei mezzi tecnici in Italia si compone di una pluralità di operatori: la commercializzazione di 5 milioni di tonnellate di fertilizzanti e di 150.000 tonnellate di agrofarmaci che annualmente vengono utilizzati dalle imprese agricole passa attraverso una rete articolata di oltre 50 Consorzi Agrari attivi, quasi 300 cooperative e oltre 5.000 rivendite private.
Questa frammentazione della rete distributiva è speculare all’elevata polverizzazione che attiene la domanda, cioè 1,6 milioni di aziende agricole presenti sul territorio italiano. Se la capillarità distributiva assicura quindi l’accessibilità dell’approvvigionamento a larga parte delle aziende agricole, dall’altro lato questa garanzia di fornitura presenta un costo che finisce con il ricadere sulle stesse imprese agricole.
Infatti, rispetto agli altri Paesi europei, i prezzi dei mezzi tecnici in Italia si riallineano molto più lentamente alle variazioni nella domanda di mercato. Basti pensare che in Italia i consumi intermedi (al cui interno sono compresi i mezzi tecnici) incidono sul valore della produzione agricola per quasi il 50%, un peso che nel giro dell’ultimo decennio ha registrato un aumento nei valori assoluti del 30%, contro un livello medio europeo che si è fermato a +20%.
La società del progetto “Futuro Fertile”, costituita in forma privata e distinta da Confagricoltura, dispone già di un consolidato know how di commercializzazione dei mezzi tecnici, mentre ha definito e sta implementando accordi strategici per la commercializzazione dei prodotti. Futuro Fertile costituirà il vertice di una struttura piramidale in grado di svolgere una funzione di coordinamento, sia per quel che concerne gli approvvigionamenti di mezzi tecnici, sia per quanto riguarda progetti per migliorare e valorizzare la commercializzazione dei prodotti. La raccolta degli ordini di acquisto, necessari alla programmazione delle forniture, avverrà attraverso la regia di referenti territoriali mediante l’implementazione di sistemi di raccolta “leggeri” e innovativi (anche on-line).
In prima battuta sono già state individuate 15 strutture sul territorio nazionale che agiranno in stretto raccordo con i referenti d’area. Le modalità operative del nuovo servizio di approvvigionamento dei mezzi tecnici e le tipologie delle relazioni tra la nuova società e i referenti territoriali potranno avere forme diverse, a seconda dei prodotti trattati, delle imprese agricole coinvolte o ancora delle necessità in termini di capacità di stoccaggio. L’obiettivo identificato nel business plan societario prevede un risparmio sul costo d’acquisto dei mezzi tecnici di almeno il 20%.
Contestualmente lo scopo della nuova società sarà anche quello di favorire il collocamento delle produzioni delle imprese agricole. In questa fase di avvio la spinta alla commercializzazione riguarderà principalmente due filiere, con l’obiettivo di replicare gli schemi operativi per tutte le altre entro la fase di completamento del progetto. Per riuscirci lo sforzo si concentrerà nella promozione di accordi con industrie di trasformazione agroalimentari di primaria importanza per la commercializzazione di produzioni cerealicole, proteoleaginose e olivicole. Di pari passo verrà promosso lo sviluppo di produzioni agricole a fini agro-energetici, come colza, girasole e soia, cercando di garantire uno sbocco di mercato tramite accordi con imprese dotate dei relativi impianti di produzione energetica.
Il business plan della società prevede, per entrambe le aree strategiche di attività (mezzi tecnici e collocamento delle produzioni agricole),