Presenza di piante sintomatiche in vigneto
La presenza di piante sintomatiche in vigneto durante la stagione estiva è certamente un elemento che può favorire la trasmissione di FD da viti infette a viti sane. Una ulteirore misura di contenimento valida se tempestiva consiste anche nell’eliminazione dei tralci sintomatici all’apparire delle prime manifestazioni della malattia, senza eliminare subito l’intera vite. Si tratta di un intervento che richiede particolare attenzione e impegno da parte dell’agricoltore, ma che può aiutare a ridurre l’inoculo presente nel vigneto.
Presenza di luoghi rifugio per l’insetto vettore
La maggiore presenza dell’insetto vettore avviene sempre nei vigneti confinanti con vigneti abbandonati, gerbidi e boschi dove si trovano ricacci di vite selvatica. Considerata tuttavia la diffusione di questo problema, è opportuno curare particolarmente i trattamenti lungo il perimetro del vigneto. Un intervento particolarmente diligente consiste nel ripassare con il trattamento lungo il perimetro circa 2 giorni
dopo, per intercettare così eventuali insetti vettori rifugiatisi all’esterno e reimmigranti nel vigneto.
Mancata o inadeguata effettuazione dei trattamenti insetticidi
In numerosissimi casi e specialmente dove la viticoltura è meno professionale, i trattamenti insetticidi obbligatori non vengono effettuati
o non sono eseguiti in modo corretto. Tale fenomeno appare in certe zone esteso. Questo comportamento è assolutamente censurabile e deve essere opportunamente sanzionato.
Mancato controllo della qualità delle barbatelle acquistate
Nel corso degli ultimi anni si è diffusa nel settore vivaistico viticolo la pratica della termoterapia; si tratta di una metodologia che
può effettivamente essere di grande aiuto nel migliorare la sanità del materiale di propagazione. Occorre che al momento dell’acquisto l’avvenuta termoterapia sia attestata attraverso opportuna documentazione.
Insufficiente presa in carico del problema FD a livello locale
Per rendere maggiormente efficace il contrasto ad FD è importante che le comunità locali si mobilitino, valorizzando con il coordinamento
delle amministrazioni comunali il grande patrimonio di esperienza agronomica disponibile sul territorio, costituendo gruppi in grado di individuare le emergenze presenti e di dialogare con la Regione, concordando e collaborando con questa nelle iniziative da