L’insetto coleottero crisomelide Diabrotica virgifera virgifera Le Conte è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 1998 in Veneto; successivamente
è stato ritrovato in Lombardia nel 2000, in Piemonte nel 2001, in Friuli Venezia Giulia nel 2002, in Emilia Romagna e provincia di Trento
nel 2003, in Liguria e Lazio nel 2008.
La diabrotica è considerata attualmente un grave problema fitosanitario per le coltivazioni del mais ed è pertanto annoverata tra gli organismi di quarantena
previsti dalla normativa UE per il cui contenimento è obbligatoria la lotta su tutto il territorio nazionale.
I danni del crisomelide diventano manifesti alcuni anni dopo l’introduzione dell’insetto, a seguito della crescita della popolazione. La gravità del danno
è rappresentata dalla diminuzione della produzione dovuta all’allettamento delle piante provocato dalle erosioni sulle radici da parte delle larve.
-Nell’anno 2001 è stata accertata per la prima volta in Piemonte la presenza della diabrotica del mais in provincia di Novara.
Nel 2002, in applicazione del decreto di lotta obbligatoria del 21 agosto 2001 e della DGR 54-5737 del 3 aprile 2002, la presenza dell’insetto è
stata monitorata su tutto il territorio maidicolo regionale.
Sulla base dei risultati dei monitoraggi pluriennali, la Giunta Regionale con la deliberazione n. 15–11863 del 2 marzo 2004 ha preso atto che l’insetto
era stabilmente insediato su tutto il territorio del Piemonte; il Settore Fitosanitario il 12 marzo 2004 ha classificato l’intero territorio del Piemonte quale
zona d’insediamento della diabrotica del mais e sono state stabilite le modalità di lotta, basate principalmente sull’avvicendamento vivamente consigliato.
I dati dei monitoraggi annuali (2002-2008) hanno permesso di evidenziare un costante aumento delle popolazioni del fitofago nel corso degli anni,
tanto che nel 2009 in numerose località del Piemonte, anche nel Casalese, si sono osservati nel mese di giugno su mais in monosuccessione sintomi di
allettamento da diabrotica. Gli allettamenti registrati nel 2009 in modo più diffuso rispetto al passato sono probabilmente legati alla concomitanza di
più fattori oltre la crescita delle popolazioni, quali la mancata rotazione delle colture, il clima invernale, la primavera particolarmente piovosa, situazioni
queste che insieme potrebbero aver determinato una minore mortalità delle uova deposte nel 2008; inoltre le semine 2009 ritardate su buona
parte delle superfici destinate a mais a causa delle avverse condizioni climatiche primaverili hanno comportato una maggiore sensibilità delle piante,
meno vigorose, al momento dell’attacco radicale da parte delle larve di diabrotica; ancora occorre sottolineare lo scarso ricorso a trattamenti insetticidi
contro gli adulti in appressamenti in monosuccessione, anche per motivi tecnico- economici legati alla difficoltà di disporre di macchine specifiche (trampoli)
per effettuarli.
I livelli di quantità e di diffusione raggiunti dalle infestazioni di diabrotica nella nostra regione sono tali per cui si può considerare che l’insetto si sia
stabilmente insediato da diversi anni e non sia più possibile la sua eradicazione.
Si ritiene invece che sia perseguibile l’obiettivo di contenere il più possibile l’insorgere di popolazioni capaci di causare danni economici.
È su questo filone che il Settore Fitosanitario regionale lo scorso 10 settembre 2010 ha emanato il “PIANO DI APPLICAZIONE DEL DECRETO MINISTERIALE
DELL’8 APRILE 2009: ATTUAZIONE DELLA DECISIONE N.2003/766/CE, MODIFICATA DALLE DECISIONI 2006/564/CE E 2008/644/CE, RELATIVA ALLE MISURE D’EMERGENZA
INTESE A PREVENIRE LA PROPAGAZIONE NELLA COMUNITA’ DI DIABROTICA VIRGIFERA
VIRGIFERA LE CONTE” Questo importante atto amministrativo definisce “zona infestata” l’intero territorio regionale e istituisce una “fascia di contenimento” tra la provincia di
Alessandria (“zona infestata”) e la provincia di Genova (“zona indenne”) per evitare che vi sia tra