Confagricoltura Alessandria
21-12-2010
Amare terre - associazione delle proprietà e delle aziende agricole del nodo fluviale alessandrino
Il 15 dicembre scorso a Torino, il presidente di Amare Terre Ugo Cei, i consiglieri Marco Tinelli, Matteo Castelli e il segretario dell'Associazione Mario Rendina hanno incontrato l'assessore Regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto
Amare terre - associazione delle proprietà e delle aziende agricole del nodo fluviale alessandrino

Amare terre - associazione delle proprietà e delle aziende agricole del nodo fluviale alessandrino

Il 15 dicembre scorso a Torino, il presidente di Amare Terre Ugo Cei, i consiglieri Marco Tinelli, Matteo Castelli e il segretario dell'Associazione Mario Rendina hanno incontrato l'assessore Regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto e il consigliere Regionale Riccardo Molinari  per presentare la neo costituita associazione “Amare Terre” e sollecitare l’emanazione di provvedimenti specifici.
“Amare Terre” si è costituita in Alessandria il 20 settembre 2010. Le “Amare Terre” sono quelle terre comprese tra i fiumi e gli argini del nodo fluviale alessandrino e quelle che di fatto si sono trasformate in casse di laminazione in conseguenza della costruzione degli argini; in particolare si tratta delle aziende ubicate in prossimità del nodo fluviale alessandrino interessate dalle esondazioni. La contemporanea realizzazione di argini e casse di laminazione sta causando, sempre più frequentemente, l’allagamento di tali terre (mentre un tempo  l’allagamento era un fenomeno eccezionale).
Queste terre fertilissime e amate sono così diventate “amare”, puntualmente inondate e deprezzate nel loro valore patrimoniale. Lo Stato aveva fatto molte promesse agli agricoltori durante le procedure espropriative, prima della costruzione degli argini, ma poi nulla è stato fatto e le aziende sono state abbandonate. Il sacrificio di queste terre ha permesso di mettere in sicurezza i centri abitati, ma nessuno ha riconosciuto  il grave danno patrimoniale che esse hanno subito. Dalla rabbia dei proprietari e dei conduttori di queste terre è nata l’associazione “Amare Terre”, che ha per oggetto proprio la salvaguardia delle proprietà e delle aziende rivierasche.
Il settore agricolo, a suo tempo, ha collaborato per tutelare gli insediamenti urbani e quindi la collettività dagli eventi alluvionali,
permettendo la costruzione degli argini sui terreni di proprietà degli agricoltori, però non può subire da solo l’onere di questi continui danneggiamenti.

Gli argini hanno causato:
• la formazione artificiale delle zone golenali;
• il frazionamento di aziende in precedenza accorpate;
• la modifica dei luoghi, in quanto importanti superfici costituenti ogni singola azienda ed in molti casi anche il centro aziendale stesso risultano situati in zona di esondazione, vale a dire tra il fiume e l’argine;
• il deprezzamento del patrimonio aziendale.

Hanno inoltre accentuato il problema dell’esondazione, avendo limitato la possibilità di espansione dell’acqua stessa, provocando l’aumento del livello dell’acqua esondata. Al fine di contemperare l’incommisurato ed irreparabile danno arrecato a queste terre e alle aziende agricole, la delegazione succitata ha chiesto di incontrare l’assessore Sacchetto al fine di rappresentare una serie di istanze a favore delle medesime ossia:
1. Possibilità di stipulare specifiche polizze assicurative agevolate a copertura di tutti i rischi possibili, tra cui, soprattutto  l’evento alluvionale; rischi che una coltura può subire dall’inizio e sino alla fine dell’annata agraria, e per tutte le fasi di lavorazione e produzione. Ad oggi, le compagnie non vogliono assicurare le colture praticate sulle aree ubicate tra l’alveo e gli argini, definite “golenali”, a causa dell’evidente rischio.
2. Le zone montane sono considerate aree svantaggiate; anche le aree comprese tra il fiume e le arginature artificiali costruite a tutela dell’uomo e delle sue attività, nonché le aree divenute di  fatto casse di laminazione, sono anch’esse aree svantaggiate. Alle aziende agricole operanti stabilmente nelle zone montane sono state riconosciute indennità compensative per la conservazione dell’attività agricola,
per evitare la marginalizzazione dell’agricoltura e per tutelare il territorio. Pertanto così come per le zone montane, anche per le aree esondabili di cui stiamo discutendo devono essere riconosciute indennità compensative per la tutela dell’attività agricola, per l’azione di tutela del territorio; queste indennità devono essere debitamente finanziate ed erogate annualmente e tem

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