Si consiglia di presentare tali domande almeno un mese prima della domanda di contributo.
A meno che l’azienda si veda costretta ad estirpare i vigneti inseriti in domanda per forti attacchi di Flavescenza dorata (che dovranno essere valutati dall’ufficio istruttore della Provincia), le superfici oggetto di contributo non potranno essere estirpate per almeno 10 anni a partire dalla data di accertamento di fine lavori.
I vigneti impiantati devono essere, al termine dell’intervento, adatti alla produzione di vini a Denominazione di Origine; la densità di impianto deve essere quella prevista dai Disciplinari di produzione, e comunque non inferiore ai 3000 ceppi/ettaro;
non sono ammessi a contributo i vigneti allevati a Casarsa; il sovrainnesto è consentito solo su vigneti di età pari o inferiore ai
20 anni; per gli impianti realizzati a rittochino è obbligatorio l’inerbimento fin dal primo anno.
La superficie minima, per le aziende che hanno una SAU vitata di almeno un ettaro, è pari a 0.30 ettari, mentre per le aziende che sono in possesso di una SAU vitata inferiore ad un ettaro, è pari a 0.50 ettari.
Le spese, per essere considerate eleggibili, dovranno essere sostenute successivamente alla presentazione della domanda.
Nel caso di pagamento a collaudo, i lavori devono essere terminati entro la fine della campagna viticola nella quale è stata presentata la domanda di contributo. Il pagamento in anticipo è concesso previa stipula di una polizza fidejussoria pari al 120% del contributo da erogare. In questo caso i lavori devono essere eseguiti entro la seconda campagna viticola successiva al pagamento dell’aiuto, salvo deroghe.
Gli uffici provinciali di Confagricoltura sono a disposizione per fornire tutti i chiarimenti richiesti e per presentare le pratiche.