Indicazione d’origine
Entro due anni sarà obbligatorio indicare il paese d’origine o il luogo di provenienza per la carne suina, ovina, caprina e il pollame (oggi esisteva la norma solo per la carne bovina). La Commissione Europea valuterà inoltre, entro cinque anni, se estendere
l’esplicitazione dell’origine al latte sia non trasformato che quando ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, oppure alla carne se presente nella preparazione di altri cibi. Ci sarà anche la possibilità per i legislatori nazionali di introdurre ulteriori
prescrizioni sulla provenienza quando esista “un nesso tra qualità dell’alimento e la sua origine”, come nel caso delle indicazioni geografiche italiane DOP e IGP. Infine l’informazione sull’origine del prodotto è obbligatoria ogni qualvolta la sua omissione possa indurre in errore il consumatore.
Surgelati
Un alimento congelato o surgelato venduto scongelato deve riportare sull’etichetta la parola “scongelato”.
Oli e grassi La scritta “oli e grassi” deve essere abbinata all’indicazione del tipo di olio o grasso utilizzato (es. soia, palma, arachide). Nelle miscele è ammessa la dicitura “in proporzione variabile”.
Occorrerà comunque vigilare affinché le lobby portatrici di interessi contrastanti, non tentino di innescare il solito balletto dei rinvii e delle proroghe che potrebbe allungare ulteriormente i tempi già fin troppo dilatati e vanificare l’indubbia positività del regolamento. Questa azione di sostegno alla norma dovrà essere forte ed unitaria soprattutto nel nostro Paese che, come nessun altro, si giova della trasparenza nell’informazione alimentare.