Confagricoltura Alessandria
01-02-2012
Assemblee di Zona 2012
Dal 17 al 24 gennaio si sono svolte le Assemblee di Zona di Confagricoltura Alessandria, importante appuntamento per gli associati del sindacato agricolo e luogo principe di confronto e approfondimento di tematiche
Assemblee di Zona 2012

Assemblee di Zona 2012

Dal 17 al 24 gennaio si sono svolte le Assemblee di Zona di Confagricoltura Alessandria, importante appuntamento per gli associati del sindacato agricolo e luogo principe di confronto e approfondimento di tematiche e problemi comuni.
Alle assemblee erano presenti il Presidente provinciale Gian Paolo Coscia, i vice presidenti Luca Brondelli di Brondello, Franco Priarone, Maurizio Stringa e, di volta in volta, il Presidente di zona territoriale. Per la struttura erano presenti il direttore provinciale Valter Parodi e i direttori di zona.
Il presidente Gian Paolo Coscia ha evidenziato come l’anno 2011 sarà purtroppo ricordato come l’anno della crisi che, malgrado più o meno appropriati interventi di contrasto, prosegue e diventerà sempre più grave. La manovra cosiddetta “salva-Italia”, ad esempio, ha reso il carico fiscale in agricoltura insopportabile. Mentre le imposte sui fabbricati rurali vengono incrementate con percentuali a due zeri, continuano a non arrivare le misure per lo sviluppo del settore.
Non intendiamo morire senza difenderci. Ci sembra veramente iniquo, oltre che insostenibile dal punto di vista economico, tassare beni strumentali di indispensabile utilizzo da parte di un’agricoltura moderna, produttiva, attenta alle problematiche di sicurezza alimentare e benessere animale come la nostra.
“Nel segno dello sviluppo invece abbiamo sollecitato a più riprese le misure necessarie ed indicato, in modo dettagliato, gli interventi per la crescita” – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Alessandria - . “La strada del confronto costruttivo siamo certi possa portare i suoi frutti ed in tal senso stiamo continuando a lavorare”.
L’Imu costerà oltre un miliardo di euro solo per i fabbricati agricoli, mentre per i carburanti l’aumento di costi è previsto superiore ai 200 milioni di euro in un anno.
Questo aumento drammatico dei costi penalizzerà in modo esiziale i nostri bilanci aziendali già ridotti al lumicino.
Il numero delle aziende agricole negli ultimi 10 anni è drasticamente diminuito di 800.000 unità. Le cause sono diverse: vi è diminuzione fisiologica dovuta all’accorpamento di realtà marginali, ma anche una diminuzione dovuta alla notevole riduzione del reddito derivante dalle coltivazioni e dall’allevamento che ha reso antieconomico il proseguimento dell’attività. I dati del censimento dell’agricoltura ci permettono anche di valutare la superficie media aziendale che a livello nazionale è pari a 7,5 ha, mentre a livello piemontese aumenta notevolmente raggiungendo i 15 ha, dati certamente non confortanti ed inconciliabili con una moderna agricoltura.
Oggi comunque, con le cifre in nostro possesso, possiamo affermare che è in crisi l’agricoltore, ma non l’agricoltura. L’andamento
demografico attuale, infatti, ci permette di stimare che nel 2030 la popolazione mondiale raggiungerà gli 8,5 miliardi. Pertanto, ai
livelli produttivi attuali, vi sarebbe bisogno di un inarrivabile 50% di terreni coltivabili in più per poter sfamare il mondo. L’agricoltura ed il suo sviluppo tecnologico ed organizzativo continuerà quindi ad avere un ruolo vitale e fondamentale.
L’agricoltura ha il compito elettivo di produrre cibo per tutti, sicuro per i suoi aspetti di salubrità e di igiene, rispettoso dell’ambiente, tutto ciò in un contesto di competizione mondiale. Altre stime ci dicono che nel 2050 per soddisfare la richiesta di cibo nel Pianeta sarà necessario il 70% di produzione agricola in più, ma l’attuale riforma della Politica agricola comune non ne tiene conto, se non negli obiettivi generali poi ripetutamente contraddetti da norme applicative disincentivanti la produttività. Dobbiamo far comprendere che produrre non è un tabù, come pare credere Bruxelles.
Le trasformazioni dovranno essere favorite  da un forte snellimento burocratico. Oggi infatti, malgrado le innumerevoli affermazioni
che giungono da ogni parte per la riduzione della burocrazia, ci troviamo a combattere tutti i giorni con una mole di adempimenti e
carta inverosimile. Bas
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