Il 25 luglio scorso con qualche settimana di anticipo rispetto alla precedente vendemmia, la commissione paritetica per l’accordo di filiera del Brachetto d’Acqui e Piemonte Brachetto ha raggiunto l’accordo sulla resa ad ettaro e sul prezzo delle uve per la campagna 2012. Le parti hanno convenuto sul raggiungimento di una resa di 42 quintali a ettaro di DOCG Brachetto d’Acqui “Spumante”, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 8 quintali. Per il Piemonte Brachetto “Spumante” la resa è pari a 47,30 quintali a ettaro, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocagedeblocage per ulteriori 7,70 quintali. Per le tipologie Piemonte e Acqui “tappo raso” è stata condivisa la scelta di produrre 55 quintali a ettaro di DO, con l’applicazione, anche in questo caso, di altri 10 quintali di blocagedeblocage per l’Acqui “tappo raso” e 15 quintali Piemonte “tappo raso”. I prezzi delle uve a denominazione sono stati stabiliti per 1,35 euro per quanto concerne il Brachetto d’Acqui Docg e 1,20 euro per il Piemonte Brachetto Doc. Non vi sono stati accordi inerenti il prezzo relativo i superi; le cantine si sono impegnate al ritiro degli stessi ad una cifra corrispondente a 0,40 euro al chilogrammo. Il presidente di Confagricoltura Alessandria Gian Paolo Coscia afferma: “Quello raggiunto oggi in sede di commissione paritetica lo giudico un accordo soddisfacente; nonostante un periodo decisamente difficile sul piano economico si è ottenuto un lieve miglioramento per quanto concerne i termini riguardanti la parte agricola”. Il direttore di Confagricoltura Alessandria Valter Parodi commenta: “Altrettanto positivo il fatto di aver raggiunto con qualche settimana di anticipo rispetto lo scorso anno l’accordo;, significa che la strada intrapresa in paritetica è quella giusta e il comparto vino deve proseguire in questa direzione, lontano dalle tensioni, per soddisfare la domanda del mercato nel totale rispetto dell’elemento prioritario, il lavoro dell’agricoltore”.
Moscato
Venerdì 24 agosto, dopo settimane di trattative, grazie alla mediazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, tra rappresentanti dei viticoltori e case spumantiere è stato siglato l’Accordo interprofessionale 2012 per le uve Moscato. Scongiurato quindi, a ridosso della vendemmia, il rischio di un’annata senza alcuna intesa e con prezzi a mercato libero. Le rese per Asti e Moscato d’Asti docg sono state fissate a 108 quintali per ettaro (erano 115 nel 2011), mentre il prezzo lordo sarà di 10,65 euro al miriagrammo (10 euro lo scorso anno), dai quali vanno sottratti 10 centesimi (di cui 7 da corrispondere alle associazioni dei produttori per la gestione dell’accordo e i restanti 3 ai viticoltori dei “sorì” che coltivano in aree con pendenza elevata e con maggiori difficoltà di produzione). Confagricoltura valuta positivamente l’accordo che dà stabilità al comparto in un momento di crisi, apprezzandone anche la validità biennale e l’innalzamento a 250 mila ettolitri del limite massimo (il minimo è 200 mila) del “polmone” di giacenze che serve a fare eventualmente scattare la ridiscussione sulle rese.
Gavi
Da quando è stata istituita nel 2010 la Commissione Paritetica per l’Accordo interprofessionale del Gavi DOCG molte cose sono cambiate. Si è partiti da una situazione fortemente preoccupante e complicata per giungere ai giorni nostri, grazie all’accordo, a importanti risultati che hanno stabilizzato il comparto e fatto ottenere una remunerazione delle uve soddisfaciente sia per gli agricoltori che per gli industriali. In questi due anni, infatti, il prezzo minimo delle uve è passato da un valore di 0,40/0,50 cent/kg a 0,655 cent/kg; la superficie vitata nel 2012 è di 1500 ha contro i 1300 ha del 2010 (e all’epoca i dati di vendita erano tali da non garantire la vendita di tutto il prodotto). Hanno contribuito a ottenere e mantenere un giusto equilibrio tra la domanda e l’offerta il fatto che l’anno scorso la resa di produzione delle uve della frazione a DOCG è stata abbassata a 90