Con la casacca Pdl a Montecitorio vanno in 6 ma Angelino Alfano, capolista sia nel Piemonte 1 e sia nel Piemonte 2 lascerà il posto ai primi esclusi. Gli altri 4 posti azzurri sono di Enrico Costa, Elio Vito , Daniele Capezzone e Annagrazia Calabria (primi esclusi Gilberto Pichetto Fratin e Bruno Archi).
Il Movimento 5 stelle elegge 8 parlamentari, equamente divisi nelle due circoscrizioni dove è il primo partito. Sono: Fabiana Dadone, Davide Crippa, Mirko Busto e Paolo Nicolo Romano (Piemonte 2) e Laura Castelli, Silvia Clementi, Eleonora Bechis e Ivan Della Valle (Piemonte 1).
Sel elegge 3 deputati: 2 nel Torinese (Giorgio Airaudo, Celestina Costantino) e 1 nel Piemonte 2 (Nichi Vendola che lascerà probabilmente il posto a Fabio Lavagno).
Scelta civica di Monti elegge: Paolo Vitelli e Giovanni Monchiero (Piemonte 1), Renato Balduzzi e Mariano Rabino (Piemonte 2). Nel Piemonte 2 eletti anche Roberto Cota (Lega Nord), primo anche nel Piemonte 1 (primi esclusi Stefano Allasia e Gianluca Buonanno) e Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia - primo escluso Gaetano Nastri).
Ecco invece i 22 senatori eletti in Piemonte. 13 Pd ( Ignazio Marino, Stefano Lepri, Vannino Chiti, Daniele Borioli, Elena Fissore, Elena Ferrara, Nicoletta Favero, Nerina Dirindin, Patrizia Manassero, Mgda Zanoni, Stefano Esposito, Mauro Marino, Federico Fornaro), 3 Pdl (Silvio Berlusconi, Lucio Malan e Manuela Repetti - prima esclusa Maria Rizzotti), 1 Lega Nord (Giulio Tremonti - primo escluso Michelino Davico), 3 del Movimento 5 Stelle (Marco Scibona, Carlo Martelli, Alberto Airola), 2 della lista Monti (Andrea Olivero e Giancarlo Susta).
Nitrati, la Commissione Europea stoppa l’Italia
La presa di posizione della Commissione Europea sull'attuazione della direttiva nitrati da parte dell'Italia a seguito delle modifiche introdotte dall’art. 36 della legge 221/12 (che ha previsto l'applicazione di disposizioni meno vincolanti nelle aree vulnerabili dai nitrati di origine agricola, in attesa dell'aggiornamento delle stesse da parte delle Regioni) è vista con preoccupazione da Confagricoltura. Se non verranno fornite dalle Autorità italiane idonee precisazioni entro 15 giorni dal ricevimento della lettera del Commissario all'Ambiente – avverte la Confederazione - la questione sarà esaminata dalla Corte di giustizia europea con l'inevitabile condanna del nostro Paese al pagamento di pesanti sanzioni. Potrebbero poi esserci ripercussioni anche per gli agricoltori per il mancato rispetto di una delle misure di condizionalità previste dalla PAC, con possibile revoca dei contributi e richiesta di restituzione di quelli già erogati.
Secondo Confagricoltura è indispensabile si individui una strategia comune per superare questa fase, evitando che si creino situazioni disomogenee sul territorio nazionale. L’auspicio è che possa essere concluso rapidamente lo studio previsto dall’Accordo Stato Regioni del 5 maggio 2011, finalizzato ad aggiornare la delimitazione delle aree vulnerabili, anche sulla base del ruolo effettivo sull’inquinamento delle acque esercitato anche dalle sorgenti extra-agricole, così da poter presentare alla Commissione Europea, in conformità con quanto previsto dalla direttiva nitrati, una richiesta supportata da adeguate basi scientifiche.
Neonicotinoidi, si decide a marzo
Il comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale ha fatto slittare a fine marzo la decisione sulla propos