01-10-2013
In breve del 1 Ottobre 2013
Le news in breve di oggi
In breve del 1 Ottobre 2013
Iva, l’aliquota del 21% sale al 22%
Oggi – 1° ottobre - entra in vigore l’aumento dell’aliquota IVA ordinaria dal 21% al 22%. Non è stato ulteriormente prorogato il termine fissato dall’art. 40, comma 1-ter, del DL 6 luglio 2011, n. 98 (già differito al 1° ottobre ad opera dell’art. 11 del DL n. 76/2013): restano invece ferme le aliquote ridotte del 4% e del 10%. Per le cessioni di beni immobili, l’aliquota del 22% si applica a partire dai rogiti notarili stipulati da oggi 1° ottobre; su eventuali acconti incassati fino al 30 settembre, ovvero in presenza di emissione della fattura fino alla predetta data, l’imposta è dovuta nella misura del 21%. Stesso discorso per le cessioni di beni mobili, per le quali l’aliquota del 22% si applica alle consegne o spedizioni effettuate a partire dal 1° ottobre, mentre per acconti incassati o fatture anticipate emesse fino al 30 settembre, resta dovuta l’IVA al 21%. Per quanto riguarda le prestazioni di servizi, di regola il momento di effettuazione è ancorato al pagamento del corrispettivo, ovvero alla precedente emissione della fattura, con la conseguenza che eventuali prestazioni eseguite fino al 30 settembre, ma incassate (e fatturate) dal 1° ottobre sono soggette all’aliquota del 22%.
L’andamento di mercato dei cereali e della soia – settimana dal 23 al 29 settembre
Mentre a livello mondiale le quotazioni del grano tenero sono in netto recupero, il mercato nazionale continua a scontare i ribassi delle scorse settimane e probabilmente anche la debolezza della nostra domanda interna. A Milano martedì scorso il grano tenero panificabile ha chiuso a 203,50 euro/t con calo di 2 euro/t, analogamente a quanto è avvenuto per il frumento biscottiero. La stessa cosa è avvenuta a Bologna, dove la terza voce del listino ha perso 3 euro/t, per chiudere a 197,50 euro/t. Restano invece invariati i frumenti di forza (246 euro/t a Milano, 228 euro/t a Bologna).
Andamento decisamente più positivo sulle piazze internazionali: venerdì il future di novembre di Parigi ha chiuso a 193,50 euro/t, quasi 8 euro a tonnellata in più rispetto alla settimana precedente. Anche a Chicago (per dicembre 2013) il trend è positivo: 680,2 cent/bushel, contro i 646,2 cent/bushel del venerdì precedente. Da notare è le scadenze del 2014 quotano più alte rispetto al mercato attuale. Uno dei fattori trainanti di questa ripresa (sperando che non sia solo un fenomeno momentaneo) è la buona domanda internazionale. L’USDA rileva che gli impegni presi dagli esportatori Usa nei confronti degli altri paesi siano già al 59% del raccolto, contro il 53% dello stesso periodo dello scorso anno, segno che la domanda internazionale è vivace.
Preoccupante la situazione del mais. È finalmente iniziato il raccolto in Pianura Padana e anche se sembra scongiurato il pericolo aflatossine, i quantitativi sono veramente esigui per via delle basse rese unitarie. I mangimifici devono basare i propri programmi di approvvigionamento sul mais estero: ciò non aiuta i prezzi per il prodotto nazionale.
Prosegue infatti la lunga serie dei cali delle quotazioni per il mais nazionale: -10 euro/t a Milano (184,50 euro/t) e -5 euro/t a Bologna (174 euro/t). L’unica speranza è vi sia una ripresa al livello internazionale: a Parigi il Matif ha chiuso venerdì a 169,25 euro/t, con un incremento di quasi 3 euro rispetto al venerdì precedente. Stabile invece Chicago (453,2 cent/bushel contro i 451 del venerdì precedente). In Italia le quotazioni registrate per il mais estero di origine comunitaria si stanno adeguando al mercato reale: -10 euro/t a Bologna (214 euro/t).
A Milano è uscita la prima quotazione per i semi di soia nazionali: 412 euro/t, un prezzo piuttosto deludente se si considera la media delle quotazioni del raccolto 2012.
Già nelle scorse settimane era evidente che il passaggio dal vecchio al nuovo raccolto avrebbe comportato un riequilibrio. A Chicago la soia per novembre