11-10-2013
Coscia neo presidente della CCIAA di Alessandria: colloquio con il presidente Luca Brondelli di Brondello
Gian Paolo Coscia è stato eletto presidente della Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura della provincia di Alessandria
Coscia neo presidente della CCIAA di Alessandria: colloquio con il presidente Luca Brondelli di Brondello
Gian Paolo Coscia è stato eletto presidente della Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura della provincia di Alessandria. Il neo-presidente ha ricevuto le felicitazioni di tutto il mondo imprenditoriale alessandrino, regionale e nazionale. Confagricoltura di Alessandria, nella persona del presidente Luca Brondelli di Brondello lo ha incontrato a caldo, pochi minuti dopo l’elezione e ne è scaturito questo colloquio-intervista che pubblichiamo con estremo piacere sul nostro giornale, consapevoli di quanto il prestigioso incarico possa giovare all’agricoltura alessandrina.
Brondelli: Presidente Coscia ti abbraccio calorosamente e ti esprimo le felicitazioni di tutti i nostri colleghi agricoltori, di tutta la dirigenza, del Direttore con la struttura di Confagricoltura Alessandria. Tu li conosci tutti bene e sai che queste non sono congratulazioni di circostanza ma vengono dal profondo del cuore di quanti ti hanno apprezzato nel corso dei tuoi mandati alla testa della nostra organizzazione negli anni passati. Ti voglio innanzitutto chiedere come è maturata la tua candidatura e l’elezione a questa importantissima carica istituzionale.
Coscia: devo dire che da tempo il mondo agricolo ambiva e chiedeva questo incarico in seno all’organismo che rappresenta tutti i settori produttivi, fra i quali quello agricolo, cui viene riconosciuto, pur nella sua diversità, un ruolo centrale nell’economia provinciale. I tempi evidentemente erano maturi e il riconoscimento deriva forse anche dal fatto che in ogni periodo di crisi il settore primario è percepito come quello che, per la sua tradizionale solidità, può più di altri, tenere duro e, a certe condizioni, favorire e catalizzare la ripresa. Voglio anche sottolineare l’importanza che ha avuto in questa avventura la nascita di Agrinsieme, il coordinamento che ci vede apparentati alla CIA e all’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, al fine di potenziare la nostra influenza e che a livello alessandrino con l’unione di numeri che già separatamente erano importanti, ha consentito la realizzazione di un insieme veramente forte. Ebbene questa forza ha consentito, sospinto e sostenuto la mia candidatura, fino al successo, a riprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, che – perdonami il luogo comune – “l’unione fa la forza”.
Brondelli: tu, per apprezzabile modestia, non lo dici, ma lo faccio io: i tempi erano maturi ma contano anche le persone ed oggi la persona giusta c’era ed eri tu. Ma bando alle sviolinate, racconta come immagini la tua presidenza e descrivici le linee di azione che sicuramente hai già perlomeno immaginato.
Coscia: ti ringrazio per la domanda che mi dà la possibilità di sottolineare sommariamente le linee guida e gli obiettivi che mi impegno a perseguire con l’aiuto e, mi auguro, la condivisione dei colleghi della Giunta e del Consiglio e con l’indispensabile collaborazione della struttura camerale guidata dal Segretario Generale. In questo mi è di aiuto lo stesso Statuto camerale che all’articolo 1, leggo, così recita: “La Camera di Commercio valorizza gli interessi economici del sistema delle imprese del territorio di riferimento con azioni svolte anche al di fuori della propria circoscrizione, favorendone l’apertura ai mercati internazionali e l’inserimento nel mercato globale. Esplica attività di osservazione, regolazione e promozione del mercato ai fini dello sviluppo delle imprese della provincia di Alessandria.” Potrebbero bastare queste poche righe a caratterizzare un programma, partendo comunque sempre dal presupposto che ogni iniziativa sarà valida se saprà, prima di tutto, rispondere ai bisogni delle imprese. Voglio comunque fare una premessa: il fatto che questa mia presidenza si proponga di fare cose nuove o magari di fare in modo nuovo cose vecchie, non significa in alcun modo rinnegare quanto è stato sin qui realizzato dalla no