Torna l’interesse per la barbabietola
Cresce in Piemonte l’interesse per la coltivazione della barbabietola. Lo scrive La Stampa in edicola questa mattina spiegando che è però un tentativo di recupero delle produzioni, poiché dopo la chiusura avvenuta quasi 8 anni fa dello zuccherificio di Casei Gerola, nel Pavese, la superficie in ettari destinata a questo prodotto aveva subito un crollo. Maurizio Stringa, neo eletto presidente nazionale per la sezione barbabietole di Confagricoltura, componente del Cda Anb Biogas e vice presidente Confagricoltura Alessandria chiara che “oggi negli agricoltori c’è la consapevolezza che, oltre a far fronte alla forte importazione di zucchero, dai sottoprodotti della barbabietola si può ottenere biogas, cioè energia da fonti rinnovabili”.
Il mercato dei cereali e della soia – Fonte Obiettivo Cereali / L’Informatore Agrario
La settimana scorsa è stata più che positiva per il frumento tenero, che ha guadagnato posizioni su tutti i mercati, sia nazionali sia internazionali. Martedì scorso a Milano i frumenti sono aumentati di 3 euro a tonnellata (+4 euro/t per i frumenti di forza), a Bologna gli aumenti si sono attestati tra i 2 e i 5 euro a tonnellata. La terza voce del listino vale ora 205,50 euro/t a Milano e 202,50 euro/t a Bologna. Aumentano anche i frumenti esteri, comunitari e non, e non poteva essere altrimenti visto l’andamento della settimana precedente.
I segnali che provengono dalle piazze internazionali sembrerebbero improntati a ulteriori rialzi. Venerdì il Matif ha letteralmente sfondato la soglia dei 200 euro/t, chiudendo a 204,50 euro/t. Già a 200 euro/t ci si sarebbe potuti aspettare una corsa a vendere ma gli operatori hanno continuato ad acquistare titoli. A Chicago il frumento tenero ha chiuso a 711 cent/bushel, tornando così ai livelli di giugno. Le esportazioni Usa stanno andando molto bene e il Governo argentino ha annunciato di prevedere un raccolto inferiore alle previsioni. Il mercato fisico francese è leggermente più basso dei futures (195 euro/t per merce resa al porto di Rouen), ma sempre incoraggiante. Anche se l’Egitto ha annullato un’importante asta (pare che i prezzi offerti fossero troppo elevati), è tornata ad acquistare l’Algeria, con un’asta da 500.000 t.
Per quanto riguarda il mais il recupero iniziato nelle scorse settimane non si è interrotto. A Milano il granoturco nazionale ha guadagnato 6 euro/t (198,50 euro/t), a Bologna 5 euro/t (189 euro/t), mentre il mais estero resta sostanzialmente invariato. Anche il Matif registra dei progressi: venerdì il mais francese per dicembre 2013 ha chiuso a 177 euro/t, contro i 173 della media della settimana precedente. Meno accentuati gli aumenti di Chicago (venerdì a 441,4 cent/bushel, +2,08% rispetto alla settimana precedente).
In Italia le quotazioni per l’orzo nazionale restano sostanzialmente invariate, salvo un piccolo aumento per l’orzo «leggero» a Bologna (+1 euro/t). L’orzo «pesante» vale tuttora 209 euro/t a Milano e 203 euro/t a Bologna.
Anche al livello internazionale l’orzo è sostenuto da una buona domanda, dovuta anche al buon andamento del frumento tenero. In Francia la quotazione si aggira sui 180 euro/t franco porto d’imbarco. L’unica ombra (ma non riguarda l’Italia) è data dai progressi della raccolta del mais, che nelle prossime settimane potrebbe esercitare qualche pressione al ribasso.
Per la soia C’è qualche debole segnale di recupero: a Chicago i semi di soia hanno chiuso venerdì a 1.294,2 cent/bushel, con una leggera tendenza al rialzo nel corso della settimana.
Il mercato italiano ha anticipato questa tendenza per il prodotto nazionale, chiudendo marted